23-12-2010

Camusso: "Adesso no allo sciopero generale" 

"Nessuno esclude lo sciopero generale, ma per ora a nostro avviso non ci sono le condizioni": lo ha detto la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso
11:48
Studenti ricevuti da segretaria Cgil Camusso 
Una delegazione di studenti è stata ricevuta stamane dal segretario generale Cgil Susanna
Camusso. Ai giovani, che invocano lo sciopero generale contro il ddl
Gelmini, la leader sindacale avrebbe promesso l'intenzione della Cgil di
valutare azioni di protesta congiunte, eventualmente anche uno sciopero
generale, da realizzare in primavera.

 
dallo speciale di proletari comunisti
In un paese normale, come usano dire i rappresentanti politici
dell'opposizione e i dirigenti sindacali della Cgil, a fronte di una
manifestazione come quella del 16 ottobre, alla scesa in campo del movimento
degli studenti, alle proteste degli immigrati, ai tagli a tutti i settori
sociali, all'emergenza dei rifiuti e dell'ambiente, lotte ed esigenze che
hanno avuto una risposta totalmente sorda o negativa, ostentatamente
negativa, sarebbe stato del tutto naturale promuovere lo sciopero generale
per dare una spallata a questo governo, aiutarlo nella sua morte
parlamentare e porre una ipoteca sugli sviluppi futuri nel paese.
Ebbene è assolutamente grave che questo sciopero generale la Cgil non lo
abbia volutamente proclamato., lo abbia volutamente contrastato, e, infine,
che il gruppo dirigente Fiom continua a chiedere come un disco rotto, senza
indirlo, creando uno stato di fatto .
Altri sindacati, in altri paesi europei, ne hanno già fatto più di uno .
Il mancato sciopero generale vuol dire isolare il movimento degli studenti,
consegnarlo alla repressione, salvare il governo, molto più dei parlamentari
in vendita di turno.
La gravità di questo non è sufficientemente compreso nel movimento operaio e
in parte rilevante della opposizione sociale e politica reale
Anche la  serie di gruppi operaisti, comunisti, di opposizione reale che
giustamente denunciano, combattono il passaggio armi e bagagli nel campo del
padrone di cisl e uil sono  ciechi, ottusi e opportunisti nel non cogliere
che nel contesto politico della situazione attuale, il ruolo più nefasto di
partito della conciliazione reale, lo svolge la Cgil con il suo gruppo
dirigente e apparato
Il vero tappo che deve saltare, come Lama nel '77 sia pur in condizioni
diverse - è il gruppo dirigente al servizio dell'opposizione parlamentare e
dello Stato.
.Sappiamo benissimo che parlare di gruppo dirigente della Cgil significa
anche parlare dei partiti dell'opposizione parlamentare, ex parlamentari o
aspiranti parlamentari, a cui i singoli dirigenti appartengono e che ne
fanno la linea generale. Ma sappiamo anche quanto siano delegittimati già e
giustamente nel movimento i dirigenti di tutti questi partiti, la cui natura
di politicanti è divenuta ben chiara anche in questi giorni - basti pensare
che il portavoce della Federazione della Sinistra è un personaggio quale
Diliberto che a fronte degli scontri di Roma, si fa fatica a distinguerlo da
Maroni nelle sue dichiarazioni.
La Cgil, in quanto sindacato maggioritario e di opposizione, rappresenta d
l'unico potere forte in grado di svolgere una funzione effettiva di
contenimento del conflitto a fronte della radicalità effettiva che esso
domanda e che in una certa misura le lotte di questi ultimi mesi mettono sul
tappeto.
La Camusso è stata tra le prime a condividere le posizioni del governo con
la sua dichiarazione
 "la più totale condanna della guerriglia, di questa frangia violenta. E
questo lo diceva mentre tutto il suo cuore era in Parlamento, tanto a
ripetere pappagallescamente le parole di Fini: "In realtà non c'è più una
maggioranza politica", ifferenziandosi poi da Fini aggiungeva: "se non ci
sono le condinzioni per riavere un governo del paese, è meglio andare alle
urne", portando la favola falsa, per cui: "il vero problema è che non c'è
più il governo", proprio mentre questo a tamburo battente e manu militari
sta approvando la riforma Gelmini, dopo aver approvato il Collegato lavoro e
la caterva di leggi e provvedimenti antioperai e antipopolari.
La Camusso, diventando più governativa del governo, aggiunge "saggezza e
attenzione per il paese richiederebbero di determinare un'agenda che si
occupi della crisi... temo, invece, che avere una situazione di instabilità
e code velenose non saranno utili al paese e che sono sempre un grande
rischio".
Con questa posizione la Cgil non non ha certo intenzione di dichiarare lo
sciopero generale; anzi, la vera possibilità è che si finisca per assistere
a una nuova parodia degli scioperi "antiterrorismo" degli anni passati, a
fronte di un eventuale ulteriore sviluppo di giornate di 'guerriglia e di
frange violente' quali quelle del 14 dicembre.
Per questo diventa sempre più insostenibile, la posizione del gruppo
dirigente della Fiom, anch'esso sceso immediatamente in campo con una oscena
dichiarazione nei confronti della battaglia di Roma. Oscena perchè non
condivisa dalla grande maggioranza dei partecipanti e perfino quella parte
del drappello Fiom presente alla manifestazione che abbia occhi e onestà
intellettuali per vedere quello che realmente è successo.
Ma non si può tornare a parlare di sciopero generale in sindacalese, come fa
Landini nell'intervista a Il Manifesto, senza dare seguito al mandato che ha
già e che le proviene dalla manifestazione del 16 ottobre e dalla virulenta
emergenza nelle fabbriche di rispondere al fascismo padronale, che dalla
Fiat si estende a tutto il padronato.
Il livello minimo della decenza è la parola d'ordine: "operai, studenti,
prerari, disoccupati uniti nella lotta" che si traduca in uno sciopero
generale che nel contesto attuale assuma la valenza di momento unificante e
decisivo per dare uno sbocco politico e sociale al movimento in corso.