ATTORNO AL 28 GENNAIO 2011 SCIOPERO GENERALE DEI METALMECCANICI INDETTO DALLA FIOM
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SLAI Cobas per il Sindacato di Classe è presente alle manifestazioni di Torino- Milano – Padova - Napoli- Fiat Sata Melfi- Fiat Termini Imprese (PA)
SLAI Cobas per il Sindacato di Classe aderisce allo sciopero generale dei metalmeccanici FIOM contro il fascismo Padronale che si estende dalla Fiat a tutte le fabbriche con il sostegno del governo dei padroni,della falsa opposizione e del sindacalismo collaborazionista; serve la lotta generale in fabbrica e nelle piazze. Consideriamo utilissima la lettura del volantone “La "svolta storica" di Marchionne / lo schiavismo operaio punto per punto un'analisi dettagliata dell'accordo Mirafiori” che si trova su internet: http://digilander.libero.it/fl194/mirafioriGen11.pdf
Lo SLAI Cobas per il Sindacato di Classe aderisce e partecipa allo sciopero generale dei metalmeccanici del 28 gennaio; esso è una risposta necessaria all'attacco fascista padronale alla Fiat e nelle fabbriche italiane. Ora bisogna sconfiggere la linea della Cgil che vorrebbe costringere la FIOM ad accettare l'accordo, il sindacato della conciliazione nelle file operaie del no è la Cgil della Camusso. Lo sciopero del 28 a Torino e in tutto il paese è una prima risposta, purché non sia uno sciopero rituale il 14 dicembre degli studenti ha indicato la strada di una lotta vera e generale. Questa strada è necessaria e determinante ora per trasformare il NO in fatto reale che possa incidere e bloccare il piano Fiat e di tutti i padroni, il governo Berlusconi e ogni governo dei padroni. Coordinamento Nazionale di SLAI Cobas per il Sindacato di Classe
Ma SERVE un vero SCIOPERO GENERALE contro padroni e governo che blocchi fabbriche, posti lavoro e tutto il paese, per il lavoro, la difesa del contratto nazionale, il diritto di sciopero e le libertà sindacali. La delegazione SLAI Cobas sarà domani allo sciopero e manifestazione alla Fiat Sata di Melfi, perchè le fabbriche Fiat costituiscono oggi la trincea della lotta. All'ILVA abbiamo alcune ragioni in più per partecipare allo sciopero: - perché il piano e l'accordo Fiat, che attacca condizioni di lavoro (pause, straordinari, riposi, mensa, ecc.), lavoro, diritti (in primis malattia), libertà sindacali, diritto di sciopero, contro lo Statuto dei lavoratori, il contratto nazionale, la stessa Costituzione, in alcuni punti è già in funzione all'Ilva; - perché all'Ilva con la CIGS in deroga si marcia verso gli esuberi strutturali, sono 1800 i lavoratori già in meno o a rischio; - perché l'Ilva non ha nessuna intenzione di riassumere gli oltre 700 operai somministrati nonostante quello che si dice e si scrive da parte sindacale; e sono oltre 3000 gli operai dell'appalto espulsi di fatto dall'Ilva con il silenzio/assenso di tutti; - perché in fabbrica con gli accordi separati, i privilegi e le discriminazioni si vogliono intimidire e impedire agli operai di fare lotta e sindacato vero a tutela delle condizioni di lavoro, di sicurezza e in materia di salari, livelli e inquadramento. Lo SLAI Cobas per il Sindacato di Classe fa appello a tutti gli operai indipendentemente dalla tessera sindacale a unirsi per costruire in fabbrica un sindacato nelle mani dei lavoratori, che per noi deve fondato sui COBAS, oggi per combattere il fascismo padronale e lo schiavismo operaio. Basta cassintegrazione straordinaria all'Ilva. Nessun esubero nessun licenziamento nelle imprese dell'indotto. I somministrati devono rientrare.
Da Pomigliano giunge la notizia diffusa da SLAI Cobas che la Fiat è stata sanzionata per il mancato reintegro deciso dai giudici, di due degli otto lavoratori di SLAI Cobas licenziati 5 anni fa per le assemblee del 2006 dove oltre 4.000 operai nei due turni di lavoro contestarono “a muso duro” il contratto nazionale dei metalmeccanici. Un contratto, all’epoca firmato anche dalla FIOM, nel quale nei fatti si anticipavano i contenuti antioperai di oggi. Il Giudice del Lavoro ha anche sancito, a proposito dei diritti delle organizzazioni sindacali NON firmatarie dei contratti nazionali per scelta e perché non vengono invitate dalle controparti e dai precedenti firmatari, che “la mancata stipula di contratti collettivi a livello nazionale da parte del sindacato appellante, pure sottolineata dalla Fiat Group Automobiles” (nel ricorso) “NON E’ ELEMENTO IDONEO AD ESCLUDERE IL CARATTERE NAZIONALE DEL SINDACATO E CHE IL SINDACATO NAZIONALE SLAI COBAS E’ LEGITTIMATO AD AGIRE EX ART.28 STATUTO DEI LAVORATORI.
Contro il capitale che cerca di imporre la sua politica di immiserimento delle masse, di estensione dell’esercito industriale di riserva e di negazione limitazione e soppressione dei diritti sindacali attentando alle stesse regole Costituzionali e lo Statuto dei lavoratori (che danno ampia libertà ad ogni lavoratore di scegliersi la propria rappresentanza e di impedire al padronato di foraggiare false organizzazioni sindacali, sindacati gialli e simili). Contro ogni LIMITAZIONE AI DIRITTI DI RAPPRESENTANZA SINDACALE. Noi vorremmo che al governo Berlusconi succedesse un governo Operaio, ma non nutriamo illusioni sul fatto che un simile obiettivo sia cosa semplice. Tuttavia a nostro avviso occorre cominciare a discutere anche delle “misure minime” che il governo che succederà a Berlusconi dovrà per forza di cose adottare, più alcune misure “di ritorno alla normalità” di carattere più generale e di più lunga durata, che proponiamo quale minima condizione per ipotizzare una tregua nella guerra (la guerra di Marchionne) che oramai si sta profilando tra capitale (e loro reggicoda e sindacati gialli e molte Istituzioni) da una parte, e lavoratori e lavoratrici, disoccupati ed immigrati dall’altra, sfida che non si può certo lasciar cadere, del resto.
Il concetto di reddito garantito non ci piace, preferiamo quello di salario ai disoccupati e sempre che non discrimini i lavoratori extracomunitari privi di cittadinanza italiana e che non discrimini i precari e gli “apprendisti”.
Misure minime
Misure generali
S.L.A.I. Cobas per il Sindacato di Classe – coordinamento regionale Veneto