28-9-2012 COMUNICATI DA ALTRE SEDI DEI SINDACATI OPERAI DEL NS.PAESE
dalmine BG slai cobas
per il sindacato di classe TENARIS DALMINE |
napoli NA slai cobas FIAT POMIGLIANO |
taranto TA slai cobas per il
sindacato di classe LOTTA ILVA E CITTA' |
palermo PA slai cobas per il
sindacato di classe COOPERATIVE "SOCIALI" |
27-09-2012 |
Comunicato stampa FIAT POMIGLIANO ANCORA TENSIONI E BLOCCHI STRADALI DEGLI OPERAI DELLA FIAT
LETTERA DI SLAI COBAS A FIOM-FIM-UILM-FISMIC: “CONTINUARE A MORTIFICARE LA DEMOCRAZIA SINDACALE SERVE SOLO A MARCHIONNE E LA VOSTRA RITROSIA ALL’INDIZIONE DELLE ASSEMBLEE DI FABBRICA STA DANDO A TUTTI PESSIMI SEGNALI: QUELLO DI SINDACATI CHE ABDICANO AL PROPRIO RUOLO LASCIANDO NELLA TEMPESTA I LAVORATORI! CERTI CHE NON VORRETE AVVALORARE TALI INQUIETANTI IPOTESI SIAMO IN ATTESA DELLA URGENTE CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE DI FABBRICA SINDACALI PER LE QUALI LO SLAI COBAS SI RENDE DISPONIBILE DA SUBITO” Cresce la tensione dei lavoratori in cigs della FGA a rischio-licenziamento dal prossimo luglio 2013, quando scadrà la cassa integrazione e si troveranno senza datore di lavoro per la cessazione della attività produttive di Fiat Automobiles Pomigliano. Dopo i toni alti che stamattina, in Piazza Primavera di Pomigliano, hanno infiammato discussioni e polemiche tra i lavoratori di SLAI cobas e FIOM è seguito un corteo fino alla Rotonda di Via Passariello dove è stato bloccato il traffico dalla 10.30 alle 11.30.
Intanto, sempre stamattina, il coordinatore provinciale di Napoli Antonio Tammaro e Luigi Aprea per la componente RSU di Slai cobas della Fiat Pomigliano hanno inviato una lettera aperta - a tutti i sindacati di fabbrica costituiti in RSU - contro l’estromissione sindacale dei lavoratori (di FIP, FGA e del collegato indotto) e consistente nelle precedenti scelte di impedimento del diritto dei lavoratori a scegliersi liberamente i propri rappresentanti sindacali e la non attivazione delle assemblee sindacali di fabbrica in un frangente drammatico che vede la progressione della cassa integrazione a lungo periodo per Fabbrica Italia e lo smantellamento in atto, pezzo dopo pezzo, dei livelli occupazionali in fabbrica e nell’indotto. Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano d’Arco, 28/9/2012
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ilva taranto- la lotta continua, contraddizioni tra gli operai- l'azione
dello slai cobas per il sc
La giornata di ieri è proseguita con blocchi che complessivamente hanno interessato circa 5000 operai per tutta la giornata, e durante la giornata è cresciuto il peso e la presenza dello Slai cobas per il sindacato di classe, in particolare al blocco sulla 106 in cui è stato distribuito un volantino e si sono accesi lunghi capannelli con gli operai, con momenti attivi di confronto/scontro con la componente aziendalista. Un dibattito che resta difficile per la confusione presente tra i lavoratori, per le divisioni esistenti al loro interno, per il fatto che la componente aziendalista è combattiva mentre la gran parte degli operai chiede chiarezza e fatti ma non ha ancora una voce autonoma e compatta. In questo gli strilloni e demagoghi dell'ambientalismo antioperaio intorbidano parecchio. I compagni e lavoratori dello slai cobas sc hanno spiegato perchè erano presenti e attivi ma non aderivano - quindi niente bandiere slai cobas ai blocchi, anche se questo ci penalizza nella visibilità mediatico/televisiva - alla linea impressa da Fim-Uilm allo sciopero, perchè esso doveva essere chiaramente contro RIVA e il GOVERNO MONTI CLINI, perchè la salvaguardia rigida della fabbrica e della continuità del lavoro - che lo slai cobas saldamente difende contro demagoghi e reazionari antioperai da strapazzo, che ne vogliono la chiusura con "reddito per tutti" - richiede l'acutizzazzione della lotta di classe all'interno contro Riva e i suoi sostenitori per una vera messa a norma. Operai hanno sostenuto a gran voce che devono finire le discriminazioni e le calunnie di azienda, capi e di qualcun altro contro lo slai cobas, e altri operai hanno notato che mentre sindacalisti organizzatori lo sciopero si vedevano poco, lo slai cobas era sempre presente. I blocchi sono proseguiti tutta la notte. Un centinaio del Comitato ha fatto nel pomeriggio-sera il presidio alla portineria dei camion delle merci - ma camion da bloccare non ce n'erano; in serata gruppi del comitato erano presenti e attivi anche negli altri blocchi. La Uilm, il sindacato più attivo tra i due promotori dello sciopero e che aveva parlato con il suo segretario anche dall'Apecar al mattino, sostiene la linea dell'andare a Roma a chiedere a Clini di sbrogliare la matassa. Lo Slai cobas invece sostiene che i blocchi devono continuare anche nella prossima settimana paralizzando fabbrica e città e che se Tavolo vi deve essere con governo e tutte le parti, deve essere un Tavolo d'emergenza a Taranto, dove operai e masse popolari possono esercitare il massimo della forza e pressione. Nello stesso tempo lo slai cobas per il sindacato di classe spiega che la lotta è prolungata e che bisogna costruire in fabbrica e città lo sciopero generale unitario e di massa recuperando alla lotta anche la componente Fiom, uno sciopero che mostri l'unità tra operai e masse popolari di Taranto - arma vincente contro Riva e lo Stato dei padroni nella difesa del lavoro e la salute - unità contrastata dalle componenti ambientaliste antifabbrica presenti anche nel Comitato che contrappongono operai che difendono il posto di lavoro alla lotta in città contro l'inquinamento. Per questo lavoriamo per uno sciopero generale che proponiamo a tutti per il 19 ottobre.
slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto cobasta@libero.it 347-1102638
28-9-2012 IILVA TARANTO: UNA GIORNATA DI LOTTA E CONTRADDIZIONI
Dopo la decisione da parte della giudice Todisco di marciare verso il fermo degli impianti, era inevitabile una forte reazione dei lavoratori, a fronte del pericolo effettivo di fermo della produzione e conseguenti ricadute sul lavoro. Alle reazioni delle prime ore, ispirate principalmente dalla componente aziendalista filo Riva, con presidi alla Direzione della fabbrica e lavoratori saliti sulla passerella del camino, Fim e Uilm hanno fatto seguire sulla spinta di molti operai, la dichiarazione 48 ore di sciopero, con blocchi stradali per oggi e domani. La Fiom invece ha assunto una decisione filo-giudici ma ha anche dichiarato di 'ritenere che le assicurazioni date da Ferrante, di non immediati riflessi sull'attività e sui posti di lavoro, sufficienti per non promuovere alcuna iniziativa di lotta'. Una posizione quindi altrettanto aziendalista. Questa mattina 3mila operai hanno scioperato al primo turno e bloccato via Appia e la SS 106 nelle prossimità dello stabilimento. Una partecipazione quindi abbastanza maggioritaria tra gli operai del 1° turno.Mentre si sviluppava questo blocco è arrivato uno spezzone molto folto di alcune centinaia di manifestanti raccolti intorno al Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, di questi circa un centinaio erano operai Ilva guidati dai leader naturali di questo comitato; Ranieri, Battista, ecc. Lo spezzone ha raggiunto il blocco con due obiettivi giusti e uno totalmente sbagliato: 1- realizzare un confronto con gli operai presenti al blocco 2- lottare insieme perchè l'avversario sia padron Riva e che si faccia di più per bloccare la produzione; 3- ostentato in maniera arrogante e aggressiva, è stato quello di pretendere l'immediato scioglimento del blocco stradale perchè “danneggerebbe la città e i cittadini”. Quest'ultima posizione è apparsa di stampo reazionario, antisciopero e antiblocco. Spesso e volentieri gli operai quando hanno attuato scioperi hanno bloccato le strade vicino alla fabbrica per renderlo più visibile e incisivo; inoltre, il blocco vicino alla fabbrica incide poco sulla città. La pretesa, quindi, di parlare a nome dei cittadini e di usare questo argomento contro il necessario blocco in occasione dello sciopero rappresenta una posizione di destra, per così dire di “ben pensanti” piuttosto che di “liberi e pensanti”. La posizione di contrapporre cittadini a operai è una posizione dannosa e reazionaria alla lotta per il lavoro e la salute. Una cosa è sostenere e battersi perchè gli scioperi e i blocchi siano contro Riva e il governo, altra cosa è invece usare argomenti sbagliati, quali quelli usati dal Comitato in questa occasione. Il confronto, invece, sviluppatosi a livello di base a volte in forme aspre,tra operai presenti al blocco e operai del Comitato è stato comunque utile, anche se l'argomento sottointeso a questa discussione, e che gran parte del Comitato sostiene, quello della chiusura dell'Ilva, così come l'altro argomento altrettanto sbagliato che la colpa dei danni prodotti da padron Riva sarebbe anche degli operai che si dovrebbero “scusare” con la città, in questo confronto sono stati tenuti in sordina. Nel corso del presidio ha parlato dall'Apecar anche il segr. della Uilm che ha ribadito la posizione attuale del sindacato che domanda maggiore impegno a Riva e chiede maggior tempo alla Procura, e in ultima analisi si affida alle decisioni del governo, proponendo per questo una manifestazione a Roma. Lo Slai cobas per il sindacato di classe presente ai blocchi, come da comunicato che segue, ha vissuto insieme a molti operai con difficoltà questo confronto-scontro; se si contrappongono aziendalismo e ambientalismo, faticano ad affermarsi le necessarie posizioni di classe che sono indispensabili per condurre e vincere questa battaglia.
la
posizione dello slai cobas per il sindacato di classe ilva Taranto
noi siamo
contro “ambientalismo antioperaio” che vuole la chiusura della fabbrica
nocivo è il capitale e non la fabbrica.
TA 27-9-2012
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Oggi è stata una giornata di
continua denuncia e protesta davanti Palazzo Comitini, la 4° giornata di presidio, il presidente della Provincia Regionale di Palermo Avanti cerca di intimidire i precari Coop Sociali facendo loro sapere che con noi non farà più incontri con loro e e che " ce la farà vedere!" I precari hanno ribadito tutto il tempo dicendo che le minacce può mettersele in quel posto denunciando pubblicamente e alla stampa le malefatte dei governi, da quello provinciale appunto a quello nazionale, accompagnate dall’azione complice dei sindacati confederali (alla lotta concreta al palazzo non si presentano, vedi la Cgil, mentre negli incontri ufficiali invece di insistere su “lavoro per tutti con lo stesso numero di ore!” vanno subito al ribasso per trovare l’accordo con il Presidente Avanti). La tattica del logoramento, l’hanno definita i precari, che per 6 ore di fila sono stati davanti al palazzo, molto combattive le precarie in prima fila, a fare slogan, comizi volanti al megafono, volantinaggio alle macchine e ai passanti a piedi dai quali è arrivata parecchia solidarietà, sbattendo sempre le mani, alcuni su alcune serrande di ferro, con la conseguenza di produrre un rumore fortissimo. Abbiamo saputo da alcuni lavoratori del palazzo solidali che il Presidente chiuso all’interno del palazzo era inferocito perché costretto a spostarsi in altre stanze a causa del forte rumore. Durante l’assemblea in strada seguita anche da cittadini e immigrati che si sono fermati ad ascoltare in particolare due punti sono stati toccati: 1) il quadro internazionale (Spagna, Grecia… India) e nazionale delle lotte dei popoli, dei lavoratori… in particolare è stata spiegata la lotta degli operai della fabbrica Ilva che in questi giorni si sta animando a Taranto degli operai della fabbrica Ilva, il ruolo dello Slai Cobas per il s.c. in questa lotta complessa per affermare la giusta visione di classe contro le posizioni dei sindacati confederali filoaziendaliste e le posizioni reazionarie ambientaliste dannose per la lotta degli operai. I precari hanno espresso sostegno alla lotta che lo Slai sta facendo decidendo di fare un cartello da mettere al presidio di questi giorni con su scritto: DAI PRECARI COOP SOCIALI IN LOTTA A PALERMO AGLI OPERAI ILVA/INDOTTO DI TARANTO - SLAI COBAS PER IL S.C. LA LOTTA PER IL LAVORO E LA SALUTE E SICUREZZA E AMBIENTE CONTRO PADRONI E GOVERNO E' UNA! 2) la questione elezioni regionali, la nuova corsa dei partiti al servizio della classe borghese alle poltrone del potere dietro ipocriti programmi di “belle” parole mentre nella realtà si continua a licenziare, a buttare in strada operai, precari, a gonfiare le file dei disoccupati, a massacrare i diritti dei soggetti più deboli, a tagliare sui servizi tenendo intatti o addirittura aumentando i loro privilegi… Alcuni studenti e pensionati di passaggio poi si sono fermati e hanno voluto denunciare al megafono la rabbia contro le politiche di attacco alle condizioni di vita delle masse popolari del governo “da moderna dittatura” Monti. Le precarie e i precari alla fine dell’assemblea hanno deciso di andare avanti nella lotta ribadendo la volontà di continuare nella lotta “noi non abbiamo alcuna paura, siamo una goccia di un mare immenso, ma le tante lotte dei popoli, dei lavoratori, degli operai vicine e lontane ci incoraggiano perché non siamo soli…se vogliono la guerra, perché di questo si tratta, risponderemo, almeno ci proviamo!, con la guerra… Palermo. 27/09/2012 Precarie e precari Coop Sociali Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo |