Assemblea generale dei
lavoratori della Raffineria E.N.I. di Marghera
08/02/2012
Alla presenza di circa un centinaio di lavoratori l’assemblea è stata aperta dagli interventi di alcuni delegati della R.S.U. sulla attuale situazione della crisi in raffineria a Marghera a seguito dell’incontro con E.N.I. avvenuto il 07/02/2012 .
Dalle
prime traspariva una clima di fiducia nell’operato della azienda in quanto si
era verificato il rispetto di alcune voci facenti parte dell’accordo C.I.G.O.
dell’ottobre 2011 , difficile risulta dare una collocazione a chi dice che è
una gran fortuna essere con gli impianti fermi quando potrebbero essere chiusi
, noi diciamo che questa è una dimostrazione che la piazza paga , se avessimo perseverato
?
L’ integrazione della cassa integrazione da parte dell’azienda è verificabile sulle buste paga degli ultimi mesi , il mantenimento e la manutenzione ordinaria e degli impianti in fermo produttivo sufficientemente adeguate , il richiamo dalla C.I.G.O. di personale per aumentarne la professionalità è un fatto indubbiamente positivo , che ci porta ad invitare tutti , lo facciamo da tempo e lo abbiamo fatto pure in assemblea , a monitorare con attenzione onde evitare che un addestramento ad impianti fermi diventi definitivo per il conseguimento della operatività a tutti gli effetti senza un giusto periodo di affiancamento ad impianti avviati, la sicurezza prima di tutto.
L’ammodernamento di alcuni cicli anticipato nei tempi
più le notizie di cui sopra ci pone (come uditori) in una ottica di “speranza”
avallata dalla riconfermata volontà di E.N.I. di avviare la produzione quando
previsto e dalla creazione di un gruppo di lavoro che affronti , sia chiaro a livello
nazionale , il futuro
del comparto raffinazione che a detta della azienda perde circa un milione di
euro all’anno e va radicalmente ristrutturato per dargli un seguito produttivo.
In aziendalese ristrutturare vuol dire tagliare posti di lavoro .
Si parla a gran voce di green, cioè della produzione
di combustibili da prodotti non fossili, più per un adeguamento a termini di
legge che per un sussulto virtuoso di E.N.I..
Ci si spinge a dire che bisogna attirare questi
investimenti su Marghera, bene, ma ricordiamoci l’illusione fornitaci da E.N.I.
con il master plan !
Il gelo cala quando si parla di futuro, nessuna
garanzia da parte aziendale e la conferma dalla R.S.U. che dobbiamo stare in
campana anche dal punto di vista distribuzione dei prodotti finiti, si è notato
un brusco calo delle movimentazioni (una sorta di by-pass) che potrebbe essere
usato come veicolo di scarsa redditività del sito di Marghera, aggiungendo una
nuova voce ad un coro all’oggi assai numeroso .
Assemblea imbandita di novità , spunta anche uno studio sulla riconversione
di alcuni serbato Syndial o Polimeri Europa (altra costola , questa volta
chimica , di E.N.I. presente in Petrolchimico) per lo stoccaggio di G.P.L. che
entrerebbe in carico alla Raffineria, pure con Ravenna deposito è stata fatta
la stessa cosa tempo fa ma non ci pare sia servita a rafforzare il futuro della
Raffineria di Marghera.
Piovono tegole sul lato assunzioni , dopo aver
attinto alla mobilità per circa una quarantina di lavoratori ad impianti fermi
E.N.I., dice la R.S.U., avendo finito
le precedenti liste di assumendi è stata invitata a darsi da fare per rimediare
alla situazione di gravi carenze in alcuni reparti con l’invito ad assumere
dalle liste della mobilità o della cassa-integrazione in specie delle aziende
del petrolchimico, ipotesi respinta ,
presto detto e.n.i. ha definitivamente chiuso il cloro-soda che è di una sua
costola che si chiama Syndial e pare recupererà i lavoratori ricollocando in
raffineria i colleghi del petrolchimico , amara soluzione dato che si fonda
sulla ennesima chiusura in via della chimica , altri arriveranno dalla
ipotetica dismissione della portineria che però deve ancora essere
ufficializzata mancando un accordo con E.N.I. servizi da parte della relativa
RSU.
Queste argomentazioni hanno scaldato gli animi tra i
lavoratori, specie della parte produttiva , che temono di dover avviare e
tenere gli impianti in marcia con carenze di personale e proponendo forme di trasferimento
in altre realtà della raffineria basate sulla età anagrafica e non su presunti
favoritismi.
In tutta risposta un territoriale confederale ha
detto esplicitamente che il suo sindacato non è l’ufficio di collocamento ,
anche noi lo abbiamo sottolineato, intervenendo, che S.L.A.I. Cobas non è un
ufficio di collocamento, sapranno i lavoratori, con la loro esperienza , trarre dovute conclusioni .
Il gruppo di lavoro per il futuro del reparto
raffinazione è a livello nazionale , niente illusioni che Marghera sia il
fulcro di qualcosa a venire , bisogna conquistarcelo !
Da parte nostra intervenendo si è messo l’accento sul
territorio e il suo regime ideologico che proprio non digerisce l’industria a
porto Marghera , anche se concepita bene e sul fatto che bisogna farci i conti
e stare assai attenti alle speculazioni ed ai passaggi di sponda tra le
istituzioni ed E.N.I., gli unici che ne hanno da perdere sono i lavoratori e
non solo quelli della raffineria .