Si è svolto oggi prima e dopo l'orario di inizio turno a Casale sul Sile, fuori dal capannone Fercam, un incontro tra noi di Slai Cobas per il Sindacato di Classe con i lavoratori che si sono uniti alla ns.OS dopo aver mollato la Cgil-Filt, ed il titolare di questa cooperativa che ha appalto in questa base logistica Fercam.
Il clima è stato inizialmente teso, comunque mantenutosi su un livello di tensione abbastanza palpabile, dato anche dalla presenza di alcune persone non ben qualificate che accompagnavano il titolare stesso, noi abbiamo contestato messe a riposo o "trasferimenti" verbali, rivendicando comunque il luogo di lavoro come definito contrattualmente, le ore non retribuite, e che i modi dei responsabili siano maggiormente consoni, all'incontro hanno attivamente partecipato i lavoratori, che sono entrati al lavoro rientrando lo sciopero, solo dopo garanzia che sarebbero entrati tutti; il responsabile del reparto accampava che non c'era lavoro per tutti, e gli si è risposto che di eventuali fine turni anticipati e collettivi, i lavoratori annoteranno il fatto e si rivendicherà l'integrale retribuzione anche di quelle giornate; quando si è entrati nel merito del fatto che le cooperative come quella in appalto non pagando i contributi di disoccupazione e cig, non possono aver spazio per eventuali meccanismi di cig ordinaria a rotazione, a quel punto il "calo di lavoro" paventato un attimo prima dal titolare, è diventato "un puo' essere", un "periodi limitati", ossia rientrando la questione. Di fatto si è dato risposta a un tentativo chiaramente antisindacale.
Un argomento più volte ribadito dal titolare della cooperativa e dal capo reparto è stato quello dei danni alla merce e di un portellone che è stato sfondato da un lavoratore con il muletto, con conseguenti danni addebitati dalla Fercam alla cooperativa stessa. Sul punto, abbiamo rimarcato sia la necessità di una assicurazione per questo genere di danni, sia la necessità che il reparto sia a norma, eccependo le strisce di segnalazione quasi invisibili, al che è intervenuto un dirigente di Fercam presente per parte del tempo dell'incontro, dicendo che sono state fatte a inizio anno nuove e che vengono ora rifatte prima di Natale.
D'altra parte abbiamo invitato la
cooperativa come a retribuire correttamente i lavoratori, anche a contestare
nelle forme regolari definite dallo Statuto dei lavoratori, le eventuali
situazioni critiche. Un esempio clamoroso della tensione è stato quello delle
"sigarette". Si contesta ai lavoratori, di fumare sul lavoro, loro negano e
dicono che quando accade, chi si fuma la sigaretta lo fa fuori dal reparto, e
che invece a fumare dentro il capannone è proprio uno dei capi, indicandolo per
nome. Allora la discussione si sposta e il caporeparto dice che si vedono le
cicche per terra, e che questo può essere contestato dalla Fercam alla
cooperativa. Qui sarebbe sufficiente un portacenere, sulle retribuzioni invece è
assolutamente necessaria una macchina timbratrice, poiché per assurdo, quello
che è diventato in molte fabbriche un mezzo di controllo e di limitazione sui
lavoratori, qui sarebbe quantomeno un punto di partenza per delle buste paga
regolari.
Le parti si sono accordate per un incontro a breve, dopo una assemblea che si
terrà nuovamente a Casale sul Sile, venerdì pomeriggio.
Va precisato che alla Fercam vi sono ancora altri lavoratori iscritti alla Cgil,
ma di altri turni e reparti. In questo reparto, adesso sono tutti con noi.
(28.11.2011)