FEDERAZIONE AUTISTI OPERAI
Slai cobas per il sindacato di classe
relazione provvisoria sulla riunione interaziendale di Verona 1-11-2011
L'incontro, che giunge dopo 7 semestri di lavoro della Federazione Autisti Operai, non poteva non essere preceduto da alcune considerazioni iniziali, cui hanno fatto richiesta i lavoratori partecipanti stessi, inerenti i progetti genocidi e liberticidi del governo in materia di diritto del lavoro.
La situazione attuale
Si è detto che la crisi è una realtà strutturale al capitale, e che il capitale, cui non fanno eccezione le stesse aziende del settore autotrasporti merci, cerca di risolvere a proprio favore sempre ed unicamente comprimendo il costo del lavoro.
Per spiegare che rubano con una mano e pure con l'altra, si è spiegato il fenomeno del cosiddetto lavoro sommerso, nero e lavoro a paga globale. Su quest'ultimo, si è citata la documentazione e le stime fatte dalla ns.O.S. recentemente, per cui alla "paga globale" tollerata dai confederali e taciuta dai confindustriali, corrisponderebbe in un arco di 5 anni su 4 milioni di lavoratori dei vari settori che vi sarebbero interessati, una evasione fiscale di 80 miliardi e passa di euro, la quale sola permetterebbe per un anno 5 milioni e più di indennità di 16 mila euro annue ad altrettante famiglie di disoccupati, a giovani e precari.
Ovviamente rubano con una mano, cioè impongono tasse su tasse, tasse alle cause ai giudici di pace, tasse alle cause civili, tasse ora anche alle cause di lavoro, ticket e gabale varie nella sanità, spingendo oltretutto la gente verso quella privata, tasse e ruberie sulle scuole; il tutto accompagnato dal depauperamento delle amministrazioni locali e dello Stato con le privatizzazioni, vedi la più scandalosa quella degli Ater Aler e simili, ex Iacp territorializzati a tutto favore delle mafie locali.
E rubano con l'altra, ossia a questo punto, per le loro spese militari, le loro auto blindate, le loro serate galanti, i loro locali ed abitazioni a spese dello Stato, impongono leggi finanziarie capestro. Ed accompagnano a queste leggi finanziarie capestro, i decreti legislativi e le leggi CONTRO il Diritto, specificamente contro il Diritto del Lavoro.
In questo quadro, si è spiagata la vacuità delle politiche confederali, insieme quando c'è da rubare a piene mani (vedi fondi Tfr, dove sono stati sconfitti dai lavoratori stessi nel 2007; ma vedi anche i Caf, vedi le trattenute sindacali d'ufficio fatte passare attraverso i Caf e l'Inps, vedi le trattenute sindacali ai metalmeccanici disoccupati che pagano 30 euro senza essere iscritti per CCNL, ecc.), ma divisi quando c'è da tenere buone le rispettive classi di riferimento. Per cui la Cgil unita a Cisl e Uil in certe cose (vedi accordo del 28 giugno), ma divisa quando c'è da contestare la politica del governo Berlusconi per sollecitare una diversa politica un nuovo governo, e poi quando arriva il nuovo governo, giù CPT-CIE, interinali, abolizione del collocamento, cooperative a trucco, e protezione agli stessi interessi, o meglio, ad una parte diversa della borghesia, al posto di un'altra.
Si è convenuto quindi con i presenti che la attuale "sinistra" è con gli industriali al pari di come la destra è con i mafiosi, ma si sono contestati anche i sindacati cosiddetti di base sostanzialmente affini alla logica confederale, e pure le lotte inutili e dannose, come il teatrino di Venezia antileghista delle settimane scorse.
La situazione attuale quindi esprime una dualità, un fascismo di fatto color arcobaleno, camuffato da democrazia, sempre più in contraddizione con le stesse leggi e sentenze di giurisprudenza, sempre più distanti dal Diritto.
La situazione della categoria e della logistica
Tutti d'accordo sul fatto che questo settore ha un grado di sfruttamento enorme, che si fonda sulla mancanza di rispetto per le leggi e i contratti da parte dei padroni, confindustriali in primis, pure quando sono aziendali, e che questo sfruttamento non dipende solo dalla situazione degli immigrati (si è detto che la Bossi-Fini è una legge che PRODUCE il mercato dei permessi di soggiorno da 5 - 10 mila euro, e che quindi è nella pratica il contrario di ciò che afferma, sollecitandone l'abolizione), ma anche della fascia bassa e più sfruttata degli operai, quella degli autisti operai.
Se infatti lo sfruttamento si calcola verificando il rapporto tra lavoro e plusvalore, e se si prescinde dai dati statistici e dai "bilanci" aziendali a trucco, si può ben vedere che un autista operaio guadagna 1.800 euro (senza assegni familiari) lavorando il doppio di un operaio qualificato che ne prende 1.400. Stessa cosa nella logistica, dove i facchini sono supersfruttati e deprivati di quote di lavoro pari anche al 40-50%. Si è fatto poi l'esempio non solo dei "padroncini" delle ditte di consegne per corriere, ma degli stessi dipendenti di cooperative appaltate alle ditte di consegne.
Si è fatto il punto sul ns.sviluppo, buono, ma non sufficiente ancora. Si è parlato della difficoltà dell'azione sindacale su milioni di lavoratori che sono irraggiungibili per il 99% del loro tempo, e sulle modalità di autorganizzazione sindacale per superare queste difficoltà. Si è parlato dello sviluppo della ns O.S. in Veneto nelle basi logistiche e non solo tra gli immigrati, e si è messo a confronto il modello veneto di tanti piccoli centri con pochi lavoratori nella logistica, con quello lombardo, dove i sindacali dell'autorganizzazione operaia, come il nostro ma non solo, stanno sviluppando importanti lotte, con numeri molto maggiori di lavoratori. E dove hanno l'appoggio dei partiti della "sinistra", che qui nel nord-est manca, trovandoceli dall'altra parte della barricata, come capi del personale, schiavisti delle cooperative, esegeti del capitale e delle sue magnificenze.
Le domande dei lavoratori
Dalle questioni delle contestazioni disciplinari vessatorie e parte del mobbing padronale, del come affrontarle, prevenirle e combatterle, ci si è imbattuti quasi subito nelle difficoltà di quei lavoratori che non sono ancora capaci di dire NO quando gli viene chiesto un servizio di lavoro nonostante il superamento delle ore di impegno (48 o 58 settimanali, dove vi sia o meno un contratto aziendale di forfettizzazione degli straordinari). Si è fissato il punto sull'arretratezza del settore, che ha permesso ai confederali nazionali (alcuni di loro, prima di saltare il fosso alla controparte), negli ultimi 15 anni, di firmare dei contratti nazionali che sulla carta riconoscono una retribuzione integrale delle ore di impegno di lavoro (escluse quelle di pausa guida obbligatorie, che sono a completo carico del lavoratore, secondo quanto imposto dal diktat fascista della U.E.), ma che nella pratica, prevedendo non solo i contratti di forfettizzazione ma persino IL CONTENIMENTO E LA COMPRESSIONE DEL "COSTO DEL LAVORO", e mantenendo una ambigua parzialità a tutto vantaggio del padronato (si prevedono i dettagli delle infrazioni disciplinari dei lavoratori, ma i padroni possono smentirsi un minuto per l'altro e calpestare le norme quando e come vogliono), aprono la strada alla SCHIAVIZZAZIONE degli autisti operai. Non a caso, il CCNL riguarda anche un'altra categoria di schiavi, i facchini.
Le domande dei lavoratori riguardano anche le modalità tecniche di come costruire ed affrontare insieme al loro sindacato in costruzione (la F.A.O. legata a Slai Cobas per il sindacato di classe è un passaggio verso una F.A.O. del tutto autonoma ed indipendente e nazionale, di massa, che raggiunga le decine e fors'anche centinaia di migliaia di aderenti, nei prossimi anni), le vertenze per le differenze retributive (gli straordinari non pagati fondamentalmente), che sono di gran lunga maggiori alle cifre avute, queste a volte maggiori a quelle del CCNL, a titolo di trasferta. Su questo ogni incontro specifichiamo i vari aspetti.
Sulle notti, siamo tutti coscienti che otterremo la indennità a CCNL solo quando saremo una marea in lotta, e che proprio la mancata indennità delle notti fuori per lavoro, a dormire in cabina del camion, (in effetti, LAVORO NON PAGATO), voluta e mediata tra confederali e confindustriali ed associazioni padronali, è uno degli strumenti principali per ricattare i lavoratori e tenerli legati con le trasferte "maggiori" che non a CCNL. Non a caso nei contratti aziendali il titolo principale di mediazione è l'indennità per le notti, che sono, a ben vedere, 18, 23, 31 che siano, una inezia rispetto al sacrificio patito dal lavoratore.
Su questi ed altri aspetti sono 7 semestri che facciamo informazione nel settore tra i lavoratori. Ma dobbiamo fare di più, e meglio. Per cui si è data importanza alla diffusione nei prossimi mesi dei nostri materiali e segnatamente della brochure, di modo da spingere numerosi altri lavoratori, già in crescita il loro numero, ad aderire alla F.A.O.
La questione della pretesa padronale addirittura alla sostituzione manuale delle gomme dei tir, è superata dalle norme, ma occorre sempre ricordarlo, fino a quando esisteranno aziende che pretendono che detta sostituzione, in corsia di emergenza autostradale, sia effettuata dall'autista stesso (una azienda di uno dei due-tre leader del Nord Est nell'autotrasporti merci, ha fatto una contestazione come questa ad un autista proprio questo ottobre). Non serve dirlo, ma lo ridiciamo. Spesso è la Polizia stradale a spiegare ai lavoratori che NON DEVONO fare una certa cosa, PRETESA dal datore di lavoro.
La questione delle disciplinari e delle norme vietate e pretese dai datori di lavoro introduce la questione del chi siano spesso i datori di lavoro nel settore. Uomini grandi e grossi, provati dalla vita, come i camionisti, che spesso hanno PAURA dei propri padroni. E non solo del licenziamento, spauracchio perenne, ma anche di una semplice contestazione disciplinare, a volte appunto, e non poche volte, fatta su un COMPORTAMENTO DOVUTO da parte del lavoratore, o su un suo RIFIUTO DOVUTO (esempio riprendere la guida di venerdì pomeriggio DOPO 54 ore di impegno, per un servizio che avrebbe comportato nella giornata altre 6 ore di impegno). Viene da chiedersi. L'Italia di chi è ? Delle leggi, o dei mafiosi ?
In che paese viviamo. Lo diciamo ai bambini che sognano di fare i camionisti.
Un settore dove i lavoratori vivono di dimissioni, passando spessissimo da una azienda all'altra.
Un paese dove il capo del governo difende i ladri, e costruisce ruberie con una e con l'altra mano.
Un paese del genere non è democrazia, è fascismo già adesso.
Non è tendenza al fascismo, è fascismo già adesso. Che richiede una lotta sindacale dura e decisa, ma soprattutto, una RIVOLTA SOCIALE GENERALE.
Per questo si è deciso di dare indicazione di sciopero generale anche agli autisti operai, in forma sistematica, a partire dalle prossime scadenze di lotta, per indebolire chi ci impedisce di vivere, ci impedisce di respirare, ci impedisce di avere un minuto di pace e serenità.
Nella presente relazione non si è voluto appositamente dare spiegazione e notizia di specificità aziendali