ASSEMBLEA IMMIGRATI PER LO SCIOPERO DEL 1 MARZO 2010

FELTRE 28 FEBBRAIO 2010

ORGANIZZATA DA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

L'Assemblea è stata vivamente partecipata da cinquanta immigrati, in gran parte maghrebini, ed ha visto la partecipazione ufficiale anche della Associazione immigrati maghrebini. è stata la prima iniziativa assembleare pubblica del ns.sindacato dopo 1 anno e mezzo di lavoro ed alcune vertenze già in corso, nel Bellunese, importante ed eroica provincia che ha dato un grande tributo di sangue e di sacrificio popolare nella Guerra partigiana di Resistenza contro il nazifascismo. All'assemblea erano presenti 6 compagni, 3 italiani e 3 maghrebini, del coordinamento provinciale di Venezia.

Si è svolta per circa 3 ore, con una relazione introduttiva di circa 1 ora e 2 ore di interventi, domande e risposte. La relazione introduttiva è stata fatta in due lingue, italiano ed arabo.

La relazione introduttiva del ns.coordinatore regionale, si è articolata innanzitutto sulla situazione che si sta vivendo in Italia, alla luce delle leggi razziste UE ed italiane, del mancato rispetto da parte del Governo, della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori, del continuo aggiramento delle norme fondamentali del diritto del lavoro da parte di questo Governo venduto ai padroni, e composto in parte significativa dalla malavita, così come oggi l'imprenditoria è fortemente partecipata dal banditismo e dalla illegalità.

Si è sviluppata nella spiegazione delle misure razziste dei governi e in particolare del Governo in carica, come la legge del luglio scorso, e come il "collegato lavoro" che si vorrebbe far passare in fretta e furia, magari nascosto dagli scandali che continuano giustamente ad imperversare, come risposta della malavita al Governo, al paese che non ne può più.

Quindi si è spiegato il movimento che ha prodotto la giornata di lotta e di sciopero del 1 marzo, spiegando che vi sono molti in Italia che non vogliono si parli di sciopero per domani 28 febbraio, e spiegando ciò che noi si è fatto e si farà domani, e ciò che altre forze hanno messo in campo, in Veneto.

Il passaggio successivo è stato quello di spiegare che questa lotta è internazionale, è mondiale per meglio dire, perché oggi le stesse multinazionali che comandano i processi decisionali ed economici, hanno interessi, fabbriche ed addentellati in tutti i paesi, e dirigono le decisioni strategiche dell'imperialismo (su cui vista la natura di questa assemblea in questa prima occasione non ci si è dilungati particolarmente) attraverso organismi sovranazionali che sfuggono alle possibilità decisionali dei sistemi cosiddetti democratici. In Italia il fascismo di Mussolini era ad un partito solo, questo è multipartitico, ma lo stesso sistema sindacale è completamente asservito al padronato, e persino nella Cgil si cerca di schiacciare le motivazioni ed aspirazioni della Fiom. Questo porta al razzismo, all'apartheid, come forma conseguente alle "necessità" economiche del padronato. Gli operai sono in parte significativa immigrati, essi non hanno bandiera, sono in tutto il mondo, ed in tutto il mondo sono essi che producono la ricchezza che si prendono gli altri.

La necessità di un sindacato autenticamente nelle mani dei lavoratori quindi è la necessità di un sindacato DEI lavoratori, dei proletari, che sia costruito dai lavoratori stessi. Si è spiegata qui la nostra linea politica ed organizzativa, la mancanza di funzionari, la centralità ai Cobas, la revocabilità, la condizione economica di chi lavora nel sindacato.

Si sono ben descritte le condizioni del moderno schiavismo in Italia, Fincantieri e Geox ma non solo, e l'ipocrisia dei sindacati di regime che vendono forza lavoro contro sicurezza di reddito ma non sicurezza sul lavoro, una sicurezza di reddito però scambiata sulla insicurezza del reddito per i lavoratori immigrati e precari (si è fatto l'esempio dei lavoratori italiani delle "cooperative"). La situazione degli autisti, si è parlato del caso De Zordi, del licenziamento di Omar El Zahri costruito a tavolino su false accuse.

Si è delineata la possibilità di costruzione del sindacato di classe, il "tabula rasa" fatto dai padroni e la necessità comunque imprescindibile alla costruzione del sindacato di classe per i lavoratori immigrati, come al mangiare per l'essere umano.

Il dibattito si è sviluppato su vari temi, con molte domande da parte dei lavoratori, ne citiamo alcuni degli argomenti:

Si è decisa un'assemblea mensile a tema.

L'esponente dell'Associazione immigrati maghrebini ed alcuni altri lavoratori si sono impegnati ad essere presenti al Convegno di Ravenna.