prima info provvisoria
a cura della rete Taranto
Si è tenuta con buon successo il convegno nazionale organizzato a Ravenna
dalla rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
La data del 13 marzo era stata scelta perchè 23 anniversario della orrenda
strage della Mecnavi in cui morirono 13 operai,
il convegno non ha avuto certo il senso di una commemorazione ma di
denuncia, analisi e lotta per rendere davvero onore agli
operai morti.
Il convegno si è aperto con la denuncia commovente e forte della madre di
Luca Vertullo, giovane operaio interinale morto il primo giorno di lavoro.
Giustizia non è stata fatta, ha gridato all'assemblea, dando voce alla
protesta di tanti familiari di operai morti sul lavoro, che vivono
situazioni analoghe e sono impegnati in tanti processi.
All'assemblea sono stato presenti operai, lavoratori, militanti sindacali,
familiari, immigrati, esponenti politici e di associazioni esposti amianto,
rappresentanti delle istituzioni locali, provenienti da diverse città
italiane:
da Monfalcone a Palermo, da Taranto a Torino, da Marghera a Roma, da Bergamo
Milano alle realtà romagnole.
In un clima attento e partecipato, anche se a volte un po confuso nella
gestione dei tempi, sono cominciate relazioni e interventi.
Non certo rituali.
Sia gli esponenti politici che i rappresentanti delle associazioni, i
tecnici, non hanno voluto fare interventi da convegno, ma allargato il discorso
a 360
gradi per abbracciare il tema del convegno da tutti i lati.
La situazione economica e sociale , le responsabilità della sinistra e dei
sindacati nel far passare la precarietà che uccide sui posti di lavoro, il
ruolo non solo dei governi e del parlamento, ma anche dell'inail, asl,
medici aziendali, e la necessità anche su questo campo di iniziative nuove e
combattive.
La necessità dell'unità alla base e degli operai e lavoratori, al di là
delle appartenenze sindacale, e dei comunisti e militanti di sinistra, ovunque
collocati, per resistere e lottare. per la sicurezza sui posti di lavoro ma
anche contro la precarietà
e l'attacco complessivo ai lavoratori
L'analisi documentata degli effetti concreti delle leggi Treu, Biagi e a
seguire, sulla deregolamentazione dei rapporti di lavoro, degli attacchi a
salute e sicurezza nei quali interinali e immigrati sono gli anelli deboli e
più colpiti.
Il testo unico da strumento per avanzare sul piano legislativo e offrire una
sponda alla lotta dei lavoratori a testo peggiorato e impotente.
Il ruolo degli rls sempre più ridimensionato e attaccato, dalla vicenda de
Angelis alla battaglia in corso per Salvatore Palumbo alla Fincantieri di
Palermo.
La giustizia , dai processi Eternit e Thyssen, a quelli della giustizia che
non arriva mai e chiama l'urgenza di una altra giustizia, la "giustizia
proletaria".
Non c'è tema che non sia stato toccato per andare oltre la denuncia e
trovare la strada.
L'intervento della rete di Ravenna ha messo sotto accusa come mai era stato
fatto nei dettagli il lavoro al porto, le compagnie portuali, il ciclo degli
appalti, il ruolo dei sindacati e in particolare nei porti della CGIL nelle
morti per il profitto.
Gli interventi degli operai della Fiat, degli operai di Monfalcone, di
Marghera hanno portato lotte concrete, risultati ottenuti, ma anche
difficoltà tra i lavoratori anche per l'opposizione dei sindacati
collaborazionisti.
Tanti i temi - il bollettino della rete in uscita a marzo porterà un ampio e
dettagliato resoconto degli interventi - così come le nuove proposte, in
parte già discusse all'assemblea nazionale di Roma di gennaio, in parte in via
di
definizione nella rete e oltre la rete.
Tre iniziative nazionali a partire da Taranto il 21 aprile su immigrazione e
morti sul lavoro.
Una nuova marcia nazionale che toccherà posti di lavoro e oltre 20 città
italiane in maniera coordinata nei mesi di maggio e giugno.
Ma sopratutto la rete raccoglie l'appello forte fatto da interventi da Roma
e Rimini: scendiamo subito in campo contro il collegato lavoro e l'attacco
frontale volto all'abolizione dello statuto dei lavoratori, mettiamo la rete
al servizio della battaglia generale, rafforziamo collegamenti, organizzazione
cooperazione sindacale, politica, culturale perché oggi non si può tutelare
la salute e la sicurezza in fabbrica senza resistere e fermare l'attacco
generale su precarietà e diritti da parte di padroni e governo.
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
14-3-2010