Gli ostacoli che permangono di fronte a noi in questo nord-est e più in specifico nel veneziano e nel padovano, storiche basi del movimento degli studenti, saranno superate dai tempi della lotta degli operai e dal loro riferirsi da parte di spezzoni del movimento giovanile e studentesco solo quando la canea dei traditori revisionisti E "VERDI-BRUNI" sarà definitivamente spazzata via.

Senza spazzare via la componente infiltrata dei "verdi-bruni" sarà difficile per il movimento degli studenti e dei giovani, affermare una linea di unità con componenti operaie, come quella degli immigrati e degli italiani delle cooperative e degli appalti, che sono visti con distacco e senza condivisione di interessi.

Sotto il profilo politico però è giusto sostenere gli studenti in lotta, e fare come loro. Loro stessi ne sarebbero sostenuti. Ma innanzitutto devono liberarsi dei leaderini, dei capetti, dei terminali del potere nelle loro stesse fila.

Questa è la differenza storica che si riafferma in Veneto, rispetto ad altre realtà. Una differenza che perdura in quanto vi sono realtà che "dirigono" il movimento, che non sono espressione di autorganizzazione, ma terminali del potere.

La rivoluzione dal basso può funzionare se vi è corenza di mezzi, fini, metodi e democrazia dal basso.

Ciò che era possibile con il movimento contro l'aeroporto Dal Molin, e che anche allora venne frustrato, oggi forse può emergere.

Ma i giovani e gli studenti devono autorganizzarsi, liberarsi dei lacci e lacciuoli dei "verdi-bruni", che rossi NON SONO PROPRIO PER NIENTE.

E in questo si vede la giustezza del commento del c.n. del ns.Sindacato: la Cgil blocca. Proprio così, e la Cgil e i "verdi-bruni" in realtà non sono in contrasto fra loro, hanno campi diversi di spartizione del controllo delle masse. Ma NON SONO IN CONTRADDIZIONE TRA LORO.

(16.12.2010)