VENEZIA

La Triplice confederale in barba alle stesse critiche in ambito Cgil alle prepotenze sui lavoratori, di Cisl e Uil, decide che il

1° MAGGIO

debba essere all’insegna della ripartizione “terziaria” degli spazi di visibilità e dialettica del movimento operaio e giovanile:

l’intestazione delle manifestazioni, una a Venezia, una a Mira, una a Chioggia, una a Cgil, una a Cisl, una a Uil.

Noi saremo con questi contenuti:

 

CIO’ CHE DIFENDIAMO E’ CIO’ CHE ABBIAMO SEMPRE DOVUTO CONQUISTARE.

I RICATTI PADRONALI STANNO ALZANDO LA POSTA SINO ALL’INVEROSIMILE,

MA CIO’ CHE CI APPARTIENE NON CE LO POSSONO PORTAR VIA PER SEMPRE

Adesso si stanno mangiando anche la chimica, la stanno ingoiando, il balletto delle prese per i fondelli è giunto all’epilogo, con un fallimento, si può dare un “colpo storico” alla Classe Operaia a Marghera.

In ultima istanza, il balletto della politica, la banalizzazione, l’abuso fatto a legge, la visibilità tagliente della differenza sociale, della condizione e dello sfarzo dei borghesi e dei loro servi, rispetto ai problemi sempre più pesanti delle masse, che ci stanno portando alla sopravvivenza, alla messa in discussione della sopravvivenza stessa, al conflitto sui ritagli di tempo dell’estorsione del tempo di lavoro, al supersfruttamento, all’utilizzo della massa dell’esercito industriale di riserva come ricatto e come esperimento nazista su milioni di persone,

TUTTO QUESTO APPARTIENE NON SOLO ALLA POLITICA DEL GOVERNO E DEI PADRONI, MA ANCHE A QUEI “SINDACATI” CHE CONDIVIDONO CON I PADRONI LA “GESTIONE” DELLA “CRISI”, LA PROPRIETA’ DELLE AGENZIE INTERINALI E DEI FONDI PENSIONISTICI, LA CONCERTAZIONE DEL SISTEMA DEGLI APPALTI E DELLE “COOPERATIVE”.

In particolare sugli appalti: emergono sempre più intollerabili verità che la stessa magistratura ha vergogna ad ammettere come sistema diffuso e stabilizzato, sotto il suo stesso naso, sistema illegale, anticostituzionale ed antidemocratico, al di là delle leggi, leggine, decreti berlusconiani e simil-contratti di organizzazioni di dubbia natura con le associazioni padronali in particolare le “piccole industrie” e l’ “artigianato”, l’edilizia e i lavori stradali ed infrastrutturali, ma non solo, finanche dove si producono e varano le grandi navi da crociera !

In particolare sulle cooperative: emergono sempre più intollerabili condizioni di caporalato e lavoro a chiamata, di limitazione ed ostacolo ai diritti sindacali, di assurde e pretestuose limitazioni dei diritti sindacali alle sole organizzazioni “firmatarie” di simil-contratti nazionali di lavoro fatti a misura dei padroni e senza la effettiva partecipazione dei lavoratori. Ben oltre un milione di persone che vivono o meglio sopravvivono con salari da fame e che in nome della loro qualità di “socio”, nemmeno hanno la possibilità il più delle volte di assistere a decisioni che hanno dell’incredibile, sino alla compressione dei diritti più elementari.

In particolare sulle agenzie interinali, centri di reclutamento di schiavi, organismi di crimine organizzato che dovrebbero essere sciolti d’autorità in una società democratica, e che invece funzionano dietro i loro orpelli di corsi gratuiti (o a volte pagati) che poi al momento del bisogno nemmeno hanno alcun valore, come centri di doppio sfruttamento, di lavoratori di fabbrica e servizi che sui luoghi di lavoro non hanno alcun diritto effettivo.

 

E’ QUESTA DEMOCRAZIA ?

È’ democrazia firmare contratti senza avere mandati specifici e particolareggiati da parte dei lavoratori, e intanto mangiare con i padroni, a spese dei lavoratori, negli alberghi più lussuosi ? NO, QUESTA NON E’ DEMOCRAZIA !           La democrazia è solo nella misura dell’impegno, dell’onestà e, non ultimo, della correttezza dell’analisi della società, la quale non può essere corretta in presenza della corruzione del mondo intellettuale, oramai soggiogato nel nostro paese al potere dei disonesti e dello spettacolino quotidiano imperialista e guerrafondaio.

Il 1° maggio era prima del fascismo, era sotto il fascismo, era durante la guerra, era ed è nella Repubblica che dovrebbe essere fondata sul lavoro e non sullo sfruttamento e sul ricatto, sulla violenza psicologica ed economica, sulla divisione e sulla parcellizzazione schizofrenica del lavoro. Per questo NON condividiamo e NON comprendiamo la scelta delle OO.SS. confederali di negare la parola a tutte le espressioni del movimento operaio e giovanile, nelle piazze del 1° maggio. Per questo SLAI Cobas per il sindacato di classe è oggi, incondizionatamente, solidale con chi contesta questo sistema di sfruttamento e schiavismo, che occorre sconfiggere al più presto, in nome della Resistenza antifascista e dei Principi di Egualitarismo e Libertà.

 

S.L.A.I. Co.Bas. per il sindacato di classe – Venezia