29.4.2009

In San Benedetto spa a Scorzé, da alcuni mesi è sorto un Co.Bas. che sta aprendo una vertenza sulla sicurezza sul posto di lavoro e per la elezione diretta degli RLS, oltre che per i diritti sindacali, con la Euro & Promos, una cooperativa con appalti in tutta Italia, compreso il servizio delle Biblioteche a Bologna. Il 50% dei lavoratori di questa cooperativa in San Benedetto è iscritto a SLAI Cobas per il sindacato di classe. Ciò nonostante, la Cisl, che di questa cooperativa non si era mai interessata prima in San Benedetto, si ritiene in diritto di svolgere attività anti-sindacale. Per questo motivo la vertenza si sta scaldando. Un ricorso presso l’Ufficio della Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia è stato già presentato dal ns.sindacato e dai lavoratori del Co.Bas. per negazione dei diritti sindacali con l’aggravante di agire con la collaborazione di altra O.S.

Questa mattina dalle 5,15 alle 6,15 è stato distribuito questo volantino, bene accetto dalla stragrande maggioranza dei lavoratori. Per domani, il Co.Bas., che aveva chiesto assemblea alla Euro & Promos, rifiuterà di partecipare alla “assemblea” contro-convocata dalla Cisl, che in Euro & Promos NON ha nemmeno un iscritto; il Co.Bas. si riunirà invece nel pomeriggio di domani per decidere di ulteriori iniziative.

dal COBAS CERNITA PALLETS a TUTTI i LAVORATORI della SAN BENEDETTO

Oltre a riprometterci, nel solco dei principi della solidarietà operaia e della autorganizzazione, di migliorare le condizioni di lavoro e di vita, i lavoratori della Euro & Promos in San Benedetto che aderiscono al CO.BAS. – Comitato di Base (la metà dei lavoratori impiegati), sono gli unici che a tutt'oggi hanno mai aderito ad un sindacato all'interno di questa struttura in San Benedetto a Scorzé.

Il COBAS sta attuando i primi passi, compresa una raccolta firme tra tutti i lavoratori impegnati, per garantire condizioni di sicurezza e di lavoro adeguate sia al lavoro svolto che soprattutto alla sicurezza delle persone che vi lavorano. Ci sono stati inoltre incontri con l’azienda e comunicazioni con gli RSPP aziendali, onde porre le problematiche esistenti alla loro attenzione, come rientra nei compiti di ogni OO.SS. Le cose pare stiano cambiando.   Ciò pare non essere di piacimento a determinati sindacalisti Cisl, che si sono accorti di noi lavoratori CoBas solo adesso, e che stanno ripetutamente tornando alla carica chiedendo ai lavoratori del CoBas, con disprezzo del rispetto tra le organizzazioni sindacali in ogni singola realtà aziendale, di recedere dall'adesione allo SLAI CoBas per il sindacato di classe, e di "aderire" al "loro" sindacato.

E solo adesso, questo interessamento, in 12 anni, perché solo adesso ?  SIN DAGLI ANNI '70 I SINDACATI CONFEDERALI HANNO CONDIVISO LA LINEA DELLA "SOLIDARIETA' NAZIONALE" SUL COSTO DEL LAVORO (in particolare Cisl e Uil), secondo la quale sono i lavoratori a dover sostenere i padroni, che prima si prendono i finanziamenti statali, e poi spesso quando chiudono lasciano cumuli di macerie e morti, come alla Thyssen Krupp di Torino, o fabbriche, come l’Alfa Romeo, dello stato, fatte fallire apposta, da comperare per una pipa di tabacco. Per non dire dell’amianto e di altre lavorazioni e sostanze nocive, di cosa è costato in termini di morti ed invalidi ai lavoratori ed alle loro famiglie !

A parte che SLAI CoBas per il sindacato di classe è l'unica organizzazione sindacale ad essersi mai interessata di questo reparto di lavoro in 12 anni che esiste, e proprio perché è un sindacato di base, auto-organizzato, va detto che la Cisl è tra le organizzazioni maggiori del sindacalismo confederale, quella che da più anni fiancheggia apertamente le linee guida della concertazione con i governi ed il padronato. Ciò si è visto anche di recente con l’accordo separato del 1 aprile in Fincantieri respinto a maggioranza assoluta dai lavoratori eletti nelle RSU.  La linea della concertazione parte dal falso presupposto che siccome le cose non vanno bene nemmeno per le aziende, occorre dividere i sacrifici. Tutti noi sappiamo che i salari e le nostre condizioni retributive e contrattuali sono al MINIMO DI SOPRAVVIVENZA, che se non si fanno straordinari non si campa. E perché dovrebbe essere corretto comprimere ulteriormente quanto abbiamo ?  I profitti vengano reinvestiti quando ci sono anche per i tempi magri, e non nascosti, ed esagerati i deficit quando le cose vanno meno bene. Si taglino i salari dei dirigenti e dei quadri, e anche dei sindacalisti !  I nostri coordinatori non guadagnano più di un operaio, la stessa cosa NON può essere detta dei funzionari confederali !

A livello nazionale, la linea della Cisl è stata del tutto favorevole al padronato: e questo sin dal 1992 (concertazione, legge sulle RSU) e dagli anni successivi (abolizione del collocamento, istituzione delle agenzie interinali, leggi sull'affitto di manodopera, leggi deroga ai padroni, leggi sul caporalato nell'agricoltura, deroghe sugli straordinari, cavilli e lungaggini per i lavoratori, riduzioni dei diritti essenziali dei lavoratori, aumento dei giorni di preavviso in caso di dimissioni per le mansioni più semplici -il che rende più difficile passare ad un'altra azienda in caso di dipendenti di piccole aziende-, legge Treu del 1998 e Biagi del 2002, continui sacrifici da fare noi lavoratori per "contenere" il costo del lavoro, mancata penalizzazione delle violazioni circa le buste paga, TFR, straordinari, ferie, permessi, detrazioni ed assegni familiari, compiute dai padroni), per arrivare alla batosta subita da Cgil-Cisl-Uil con la questione dei fondi di investimento nel 2007, ed alla proposizione di istituire i sindacati “di Stato” contro i sindacati di base (cosa che ci ricorda un po’ quello che era il fascismo). 

Certo, la Cisl come altre grandi "organizzazioni sindacali", quando il posto di lavoro è a "rischio", interviene, grandi comizi, articoli sui giornali, ma in buona sostanza non si mette in discussione la condotta padronale, si argomenta che c'è la crisi, che occorre "rimboccarsi le maniche", fare sacrifici ... a noi non sembra oltretutto che la San Benedetto sia particolarmente in crisi, allora, perché tutte queste pressioni per farci cambiare tessera ?  O di indire una assemblea fuori orario mentre ci viene negata una assemblea con il nostro coordinatore ?

Questa realtà a noi non piace, ed invitiamo i lavoratori ad essere tutti solidali, e a sostenere il nostro impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro ! 

SI RISPETTI LA NOSTRA LIBERA SCELTA SINDACALE E CI SI IMPEGNI TUTTI PER IL DIRITTO AL LAVORO ED ALLA SICUREZZA SUL LAVORO

LAVORATORI IMPUGNATE LA VOSTRA CONDIZIONE ADERITE AL COBAS

S.L.A.I. Co.Bas. per il sindacato di classe Cernita Pallets San Benedetto Scorzé