Volantino distribuito in piazza del mercato a Fiesso d’Artico la mattina di sabato 11 aprile 2009. Generalmente accettato, ci siamo fermati a parlare con diversi cittadini ed anche con diversi immigrati.
SOLIDARIETA’ ED INGIUSTIZIA.
UNA
FAMIGLIA CON TRE LORO FIGLI OCCUPANO UNA CASA VUOTA DEL COMUNE A FIESSO
D’ARTICO.
DA 16 MESI VIVEVANO SENZA POTER
DORMIRE INSIEME.
Cittadini
di Fiesso d’Artico,
la crisi del sistema capitalistico sta dimostrando sempre di
più agli occhi di tutti noi, il suo errore di base, il suo fondamento infatti è
quello di produrre la crescita attraverso la disparità sociale e la
disuguaglianza.
Una coppia di lavoratori, Faith, operaia disoccupata da 2
anni, pagine e pagine di annotazioni di telefonate alla ricerca di un lavoro e
di una casa non onerosa in affitto, e di Lucky, operaio a chiamata del Porto di
Venezia, onesti immigrati nigeriani con tre figli da mantenere ed un reddito
inferiore agli 8 mila euro all’anno, si è vista chiedere dal Comune di Fiesso
d’Artico una quota di uno stanziamento che è stato incamerato da una Casa di
riposo gestita da suore a Dolo, per l’ospitalità negli ultimi 16 mesi, data
alla madre ed ai suoi 3 figli. Sette mila euro oltre ai sette mila pagati dalla
Regione alle benefattrici del Vaticano.
A livello legale il nostro Sindacato, che vede tra i suoi
iscritti questi due lavoratori, ha già incaricato un avvocato di difendere il
diritto dei due lavoratori a non essere debitori di alcunché verso il Comune di
Fiesso.
Oltretutto come retta per una ospitalità “solidale” delle
suore a Dolo, ci sembra per il solo alloggiamento, del tutto spropositata la
cifra di quasi 1.000 euro pubblici al mese.
Per quanto riguarda il diritto alla casa, che sappiamo
sempre più difficile per tutti, Faith era 8° in graduatoria per le case di
edilizia pubblica agevolata due anni fa, ma non ha avuto più dati certi dal
Comune negli ultimi tempi.
Ora, un appartamento del quartiere XXV aprile a Fiesso
d’Artico, vuoto da anni, ed al quale è stata staccata la luce, che speriamo
l’Enel attivi al più presto, è stato occupato da Faith e dalla sua famiglia.
Finalmente dopo oltre un anno Faith e suo marito hanno
potuto dormire sotto lo stesso tetto con i loro tre figlioletti.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ed appoggio alla
famiglia di Faith, ed invitiamo il Comune di Fiesso a prendere positive
decisioni nei suoi confronti affinché le venga assegnato questo alloggio, certo
non lussuoso, che è vuoto da anni.
Nel loro paese, non avevano futuro, perché poveri e senza
agganci alla mafia dello Stato della Nigeria.
Qui, hanno sempre lavorato. La madre, è rimasta senza lavoro
non per sua colpa ma per una crisi che non ci deve ricadere addosso a noi
lavoratori.
Ebbero uno sfratto a causa della speculazione edilizia, di
chi sul diritto alla casa pretende di arricchirsi.
Chiediamo ed esprimiamo solidarietà ai lavoratori immigrati
che come quelli italiani, lottano per un avvenire migliore.
UN PAESE SENZA SOLIDARIETA’ NON E’
UN PAESE CIVILE
Slai Cobas per il sindacato di classe – Riviera del Brenta