COMUNICATO STAMPA
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE coordinamento provinciale Venezia – Padova
DENUNCIARE GLI SFRUTTATORI
DEL LAVORO NERO SI PUO’ !
LOTTARE PER REGOLARIZZARE IL POSTO DI LAVORO E’ LECITO IN TUTTE LE FORME !
NO ALLA PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO
!
A Venezia la Direzione Provinciale del Lavoro ha effettuato giovedì 15 maggio una ispezione fruttuosa sulla base di una nostra denuncia. Ha riscontrato che una lavoratrice era senza contratto in un negozio del centro, a S.Lio. Avevamo infatti appreso che da oltre 4 anni una studentessa universitaria fuori sede a Venezia, lavorava senza alcuna forma di regolarizzazione presso uno degli otto negozi siti tra Venezia e Roma, della catena ONLY ONE, negozi di bigiotteria. Ci risulta che il caso di questa giovane lavoratrice, che ha scelto di unirsi a noi perché stranca delle promesse di essere regolarizzata, non sia certo l’unico a Venezia. Il risultato di questa nostra azione sindacale è stato che il titolare ha regolarizzato in forma antedatata la lavoratrice.
Da
decenni assistiamo al coro interessato contro l’elevato costo del lavoro, da
parte di docenti di economia, di politici, di padroni della Confindustria, di
rappresentanti delle categorie padronali degli esercenti, degli artigiani e dei
piccoli industriali, molti dei quali cercano di giustificare la propria diffusa
attitudine a sfruttare le persone fuori dalle regolamentazioni del lavoro, per
colpa delle tasse, che sarebbero troppe, ecc.ecc., per cui la vera colpa dei
loro insufficienti profitti sarebbe appunto del “costo del lavoro
Secondo
noi la vera causa dei problemi vissuti dalla maggioranza lavoratrice della
popolazione, risiedono nella PRECARIETA’ e nella CONCERTAZIONE. Siamo anche contro la gestione del lavroo
tramite le agenzie interinali, che sfruttano e lucrano sull’incertezza del
posto di lavoro.
Noi
non abbiamo nulla da concertare con chi sfrutta impunemente il lavoro dei
giovani e degli immigrati, per poi lamentarsi che sono questi a rovinare la
loro bella società.
Nei
negozi in genere non si muore, è vero, ma si vive lo stesso sotto ricatto e si
subiscono varie forme di mobbing, una violenza sotterranea, ma non meno
dannosa.
Ora
abbiamo dimostrato che questo ricatto lo si può rompere, senza aver paura
!
Molte
aziende che lucrano sul ricatto del posto di lavoro, fanno irregolarità come
pagare gli straordinari in nero, le buste paga senza le dovute maggiorazioni
per le ore straordinarie e notturne, gli straordinari pagati come trasferte, le
buste paga con ritardi persino negli assegni familiari.
È
questa la “regolarità” dei padroni, e specie degli appalti e subappalti, il
sistema che nessun partito politico vuole veramente chiudere, e che vorrebbero
imporre su tutta Marghera avendolo già imposto in forma diffusa in molte realtà
lavorative, specie a Venezia dove il lavoro nero è massificato.
Sono
i padroni che sistematicamente violano le leggi sapendo di rischiare sempre
solo delle sanzioni amministrative.
Le
responsabilità di questa situazione sono anche delle “sinistre” borghesi che
cercano a tutti i costi “il quieto bel vivere” fregandosene poi nella pratica
delle condizioni delle masse.
Per
arginare la deriva reazionaria presa dal paese occorre tornare a lottare anche
per le cose minime, appunto, come per il posto di lavoro, e per abolire tutte
quelle leggi che servono ESCLUSIVAMENTE a rendere più ricattabile e senza
difese le masse lavoratrici, specie immigrate.
16-5-2008