CAUSE
E RESPONSABILITA’ GENERALI NON SOLO SPECIFICHE !
Per
noi non si tratta solo di ricercare le cause specifiche degli incidenti che
accadono sempre più spesso, e che per noi sono omicidi o tentati omicidi
sull’altare del profitto dei padroni e dei loro servi.
Si
tratta di individuare e lottare anche contro le cause generali, in termini di
massa e di partecipazione dei lavoratori, che uniti possono essere una forza
enorme, contro la quale si muovono in ogni modo i “poteri forti”. Basta
quindi con lo svolgimento dei lavori a rischio. MA minimo salariale generale
alla categoria più bassa di ogni contratto, di 1.500 euro al mese per 35 ore a
settimana. MA basta anche con gli straordinari, e lotta generale contro la
precarietà, forse la prima causa delle morti sul lavoro, fatta a legge dei
potenti dalla legge Treu in poi.
18
dicembre: in un cantiere dell’Iccem all’Arsenale di Venezia ci lascia la vita
per la caduta di una pila di travi da un’altezza di sei metri, durante
operazioni con muletto e pala meccanica, Marcello Michielon di 55 anni.
1
gennaio a Follina Giampietro De Conto di 50 anni, cade tra gli ingranaggi di
una impastatrice agricola alla Corazzin.
14
gennaio Centro Intermodale Adriatico. Una manovra con doppio muletto, di ben 7
lunghe e pesanti barre metalliche, porta quasi alla morte di un operaio,
Claudio Favaretto.
17
gennaio in una stiva priva di ossigeno e piena di soia, in una nave panamense
al Porto di Marghera, due operai Paolo Ferrara di Brugine dipendente di una
impresa e Denis Zanon di Mestre della
Nuova Compagnia Lavoratori Portuali, muoiono asfissiati. Un operaio accorso
deve tornare indietro per la mancanza di ossigeno nella bombola.
21
gennaio, ancora al Porto, una nave carica di container sfonda la banchina ed un
portuale finisce in mare mentre era addetto ad operazioni di pulizia
automatizzata.
22
gennaio, in un ex reparto Syndial un contenitore di grandi dimensioni di acido
solforico, non ancora bonificato, ha avuto uno sbocco, ed un operaio di 25 anni
della Idromacchine, Marco Bologna di Cavarzere, ha ricevuto ustioni di 2° e 3°
grado anche al volto.
In questa situazione i portuali hanno dichiarato delegittimato il presidente dell’autorita’ portuale. Per noi hanno perso ogni legittimita’ anche il presidente di confindustria che dice che non servono leggi nuove basta applicare le vecchie (ed i cui associati non le applicano), e tutti i politici che individuano nella “portualita’” l’alternativa, la nuova dimensione (di schiavitu’ secondo noi) entro cui trasportare la classe operaia chimica ed i disoccupati prima impegnati a Marghera !
BASTA
MORTE SUL LAVORO
E’
NATA LA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, CHE PROPONE UNA
SERIE DI INIZIATIVE AL MOVIMENTO OPERAIO, AI DELEGATI RSU ED RLS, A TUTTI I
LAVORATORI E LE LAVORATRICI. COMPAGNI, DELEGATI RSU, LAVORATORI. Il 26
ottobre si è svolta a Roma l’Assemblea Nazionale per la sicurezza sui posti di
lavoro. Promossa da SLAI Cobas per il sindacato di classe, dalla Associazione
12 Giugno dei Familiari delle Vittime del Lavoro dell’ILVA di Taranto,
dall’Assemblea Lavoratori Autoconvocati, dal Comitato 5 aprile di Roma, dal
Sindacato Lavoratori in Lotta di
Napoli, cui hanno partecipato numerosi operai, strutture sindacali di classe e
di base, provenienti da tutta Italia. È poi stata avviata
la mail-list nazionale allo scopo di permettere un coordinamento delle
iniziative a livello nazionale senza alcun settarismo e con delle discriminanti
di classe evidenti a tutti i lavoratori allo scopo comune di combattere contro
la situazione intollerabile, di cui la strage di Torino è solo l’ultimo e più
grave esempio, di incidenti spesso
mortali sul lavoro, le cui responsabilità vertono sul padronato e sulla
concertazione e monetizzazione del rischio sulla salute e la vita dei
lavoratori. Il 12 gennaio si è ancora tenuta a Roma. La prima proposta che è
emersa è di costruire insieme una serie di iniziative, una specie di carovana
operaia e proletaria, di denuncia e di mobilitazione contro la
intollerabile situazione attuale, di
cui i giornali iniziano parzialmente a dare conto ogni giorno.Facciamo appello
a partecipare il più possibile, lasciando da parte divisioni esistenti e paure
e timori reciproci nel movimento operaio, allo sciopero generale
provinciale del 28 gennaio, e facciamo
appello a che sia di 24 ore e non di sole 4 ore diveramente articolate.
BASTA
MORTE SUL LAVORO rete nazionale - Aderisce SLAI Cobas per il sindacato di
classe – province di Venezia e Padova
- Per contatti ed info: locale 334-3657064 nazionale 347-1102638 Email: bastamortesullavoro@libero.it
mailing list: bastamortesullavoro@domeus.it
http://www.slaicobasmarghera.org info@slaicobasmarghera.org -
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