OPERAI IN LOTTA PER IL LAVORO
QUALE GIUSTIZIA ?

Da quasi un anno i lavoratori più impegnati sul fronte della difesa del posto di lavoro, delle condizioni di vita e sicurezza in fabbrica e cantieri, del diritto collettivo ed individuale alla democrazia sindacale, sono colpiti con uno stillicidio di atti repressivi che non ha precedenti. Si è arrivati persino alla costituzione di una rete nazionale di delegati sindacali delle confederazioni “istituzionali” (quelle per capirci impegnate a sostenere i fondi pensionistici privati e il decreto Damiano) e di vari sindacati di base, dal nome inequivocabile STOP CRIMINALIZZAZIONE. Poi si è giunti a licenziamenti politici mirati, un delegato SLAI COBAS della FIAT di Termoli, due delegati della FIAT SATA di Melfi, un delegato COBAS della FIAT di Pomigliano. Atti che sono la continuazione di quanto avvenuto in ogni momento alto della lotta dei lavoratori, quando i sindacati “istituzionali” sentono che perdono il controllo della base. Questa estate vi è stato anche lo sgombero di una sede sindacale RdB nel vicentino. Ad ottobre, a Melfi (PZ), Taranto, Palermo, Ravenna, Milano, Bergamo e Mira (VE), si è addirittura giunti alle perquisizioni ordinate dalla procura di Melfi, contro la nostra organizzazione sindacale SLAI COBAS per il sindacato di classe, costituitasi dopo alcuni anni dalla fondazione di SLAI COBAS e dalla successiva burocratizzazione avviatasi anche in quella organizzazione. Ma soprattutto ha pesato il clima da caccia alle streghe avviato mediaticamente dopo che alcuni delegati CGIL-FIOM e semplici operai di fabbrica della provincia di Padova, di Strà (VE) ed altre località del Veneto, erano stati arrestati con gravi accuse a causa delle loro frequentazioni politiche. Si è giunti comunque nell’inchiesta di Melfi (PZ) ad accusare un intero sindacato, impegnato anche in processi e cause di lavoro, di “eversione”. Una cosa così grave in ambito sindacale non succedeva da quando a comandare in Italia erano i nazisti.

È in questo contesto che la magistratura veneziana ha proceduto, con mano pesante ed indagini costosissime, per perseguitare coloro che, tra i 61 denunciati per il presidio nella Regione Veneto del novembre 2006, secondo la Digos erano stati i più “facinorosi”. Questo “importante” processo richiede evidentemente tempi molto più brevi di quelli che ci vogliono per importanti cause di lavoro (CVM, Fincantieri, Feltrificio Veneto, ecc.), quando sul banco degli accusati ci sono i padroni ed i loro funzionari operativi.

OGGI A MESTRE SI APRE IL PROCESSO A 9 LAVORATORI E SINDACALISTI

Per i capitalisti mano libera, nessuno si sogna di processare chi abbandona i lavoratori al proprio destino oppure li sfrutta fino alla morte (in loco), spesso senza nemmeno metterli in regola, pagargli straordinari e festivi, assegni familiari e quant’altro.

Appena però NOI si alza la testa, NOI lavoratori subiamo attacchi concentrici, e non potrebbe essere diverso, i giornali sono di proprietà loro, non è tollerato che una manifestazione possa uscire dall’itinerario prestabilito anche di qualche centinaio di metri, perché si incazzano le autorità.

L’INIZIO DEL PROCEDIMENTO DI OGGI COINVOLGE 9 TRA LAVORATORI E SINDACALISTI, A LORO VA LA NOSTRA SOLIDARIETA’. Si è arrivati a questo anche grazie all’esasperazione ed alla mancanza di risposte, che si è andati a cercare nei siti istituzionali. Così ci fu un presidio alla Regione Veneto del signor Galan, che dette fastidio a tutti i potenti, anche perché durò molte ore.

Anche se il “Governatore” magnanimo ha poi ritirato la denuncia, ci hanno pensato le autorità di polizia a tenere in piedi il loro “lavoro”, onde trasformare in mesi di condanna quella che è stata solo un’anelito di libertà in questo oscurantismo dittatoriale che si vuole imporre ai lavoratori e di conseguenza al popolo intero.

Infatti chi non ha ritirato la denuncia è stato il garante dell’ordine (il prefetto) che è pure garante della politica del raffreddamento dei conflitti sociali e che è pure garante degli infortuni sul lavoro. Non è che il garante garantisce solo se stesso ?

NO ALLA CHIUSURA DEL PETROLCHIMICO

DIFESA DELLE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO DEGLI OPERAI

NO ALLA REPRESSIONE

SLAI COBAS per il sindacato di classe – coordinamento provinciale di VENEZIA

SLAI COBAS per il sindacato di classe –Raffineria Marghera – Pensioni Invalidi

www.slaicobasmarghera.org info@slaicobasmarghera.org - 334-3657064 - 347-1965188

Fip via Pascoli 5 MIRA