E
AD ALTRI RISCHI AMBIENTALI per il sindacato di classe
provincia di VENEZIA
In questi mesi è in corso il processo per la morte
da esposizione di amianto, di 11 operai e di 3 mogli di altri operai, che
lavorando in Fincantieri sono stati esposti per molti anni a questa sostanza e
ne hanno ricavato la morte come le mogli a causa del lavaggio delle tute dei
mariti. Gli imputati sono diversi dirigenti dello stabilimento di Marghera,
accusati processualmente di non aver adottato le necessarie misure di
protezione per i lavoratori esposti sin dagli anni ’60 sino ai giorni nostri.
Oltre ad un certo silenzio
mediatico, va fatta notare la gravità della posizione delle forze politiche e
sociali, le nostre escluse, che con il loro silenzio hanno favorito la difesa
dei padroni.
Il rischio ora è che vada a
finire come per il processo al CVM del Petrolchimico, o come in altri recenti
casi (processo di Rho, Brindisi, ed altri), in cui i dirigenti sono stati
assolti.
Va detto che questo processo è stato istruito dalla Procura di Venezia
su dati e testimonianze e denunce portate avanti dalla Associazione Esposti
Amianto di Venezia, e non certo da altri, come alcune volte si afferma
erroneamente sui media, riferendosi alle OO.SS. in generale (sindacati
confederali) i quali invece non hanno mai promosso queste cose.
Va detto anche che negli
ultimi anni decine sono state le aziende condannate dalla Magistratura su cause
promosse dalla A.E.A., quasi sempre con un certo silenziamento.
ADESSO, per portare il
processo a compimento, serve una certa perizia, chiesta peraltro dalla difesa
dei padroni, e il bello è che NON si trovano i periti disponibili. I rinvii del
processo, da luglio in poi, sorgono da questa situazione.
ORA, TEMPESTIVAMENTE
VERREBBE DA DIRE, quasi a far da grancassa laterale ad una copertura
dell’affossamento in atto a Marghera, il settimanale Panorama (numero del 18
ottobre 2007 n.42) riporta uno “scoop” di G.Amadori, messo in piedi con la
collaborazione della UIL e di un agente marittimo, nel quale si evidenzia come
a Genova in molti casi abbiano usufruito della legge sull’esposizione
all’amianto, anche lavoratori che in effetti non ne erano mai stati vittime. Va
detto che questi casi cui si riferisce questo settimanale, non hanno nulla a
che fare con i casi dei lavoratori esposti che la A.E.A. a Genova ha portato
avanti. Ma questo nostro comunicato non è per smentire, ma per avanzare un
dubbio: come mai proprio ora questa grancassa, quando la A.E.A. denuncia qui
a Marghera ed in altre località come Trieste, da oltre 10 anni, che i padroni
sono loro a gestire la legge sull’amianto (257/1992) per mandare in prepensionamento dei lavoratori che per la loro organizzazione
del lavoro sono considerati esuberi !
Per esempio, su questo, esiste anche una recente dichiarazione nel 2004
per il processo Fincantieri in cui si evidenziava che tutto taceva attorno alla
morte di molti lavoratori esposti amianto, mentre spesso si assisteva a
prepensionamenti, così motivati, di lavoratori che con l’amianto nulla avevano
a che fare.
E QUESTE COSE I SINDACATI
CONFEDERALI LE SAPEVANO ! Ma
considerano sempre la mediazione sui posti di lavoro, sui prepensionamenti,
sulle mobilità lunghe, sulla cassa integrazione, come il metodo corretto,
quando invece si tratta di forme di cedimento ai padroni, che sfruttano a morte
i lavoratori, e quando gli comoda, se ne liberano, scaricando sulla
collettività un costo che invece sarebbe stato loro.
Analogamente, in questi anni
A.E.A., sta denunciando molte volte il ricorso a queste misure come forme di
ammorbidimento del conflitto sociale, che anziché essere risolte con
l’attribuzione di responsabilità al padronato, vengono caricate sulla collettività.
Sul problema della sicurezza
sul lavoro non facciamo sconti, ma intendiamo denunciare questo battage
pubblicitario in questo momento, come strumentale a tacere le iniziative
autonome dei lavoratori per la difesa della loro vita e condizioni di lavoro,
come la prossima assemblea nazionale che si terrà a Roma il 26 ottobre
prossimo, organizzata da SLAI Cobas per il sindacato di classe a livello
nazionale, cui abbiamo dato adesione.
12 ottobre 2007, Marghera
Per la A.E.A. di Venezia Per
lo SLAI Cobas di Venezia
Franco Bellotto Paolo
Dorigo