Intervento di Marco Desini del coordinamento SLAI COBAS per il sindacato di classe per le province di Venezia e Padova

Al convegno organizzato dalla Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali

Il 26 maggio 2007 all’isola di San Servolo di Venezia

 

Salve, sono Marco Desini e sono venuto qui con altri compagni del Sindacato Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale – Comitati di Base per portare il nostro contributo alla battaglia che l’Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali sta portando avanti da molti anni per difendere non solo i diritti dei Lavoratori che da sempre pagano più di tutti per il bene di tutti, ma anche quei valori che dalla Resistenza hanno preso avvio, innanzitutto il riconoscimento di un intero paese “fondato sul lavoro”.

 

In questi ultimi decenni, dopo una stagione di avanzamenti e vittorie dei Lavoratori e dei movimenti di trasformazione sociale nel paese di cui abbiamo testimoni qui presenti i compagni Bellotto e Penso, e di solidarietà con i popoli oppressi, è in corso in Italia un arretramento complessivo del diritto e dei diritti, vuoi per un’emergenza dopo l’altra di natura economica o repressiva, badate, dico emergenza con ironia, ossia dopo una campagna di intossicazione mediatica e politica dopo l’altra, CHE HANNO CONTRIBUITO AD AUMENTARE IL CARICO DI PERICOLO ED ATTENTATO ALLA SALUTE PER LA CLASSE OPERAIA E PER L’INTERA POPOLAZIONE, SULLA BASE DI UN ALTRO “DIRITTO”, QUESTO SI’ TUTELATO ANCHE EXTRAPROCESSUALMENTE, QUELLO DI SFRUTTARE IL PROSSIMO.

Ci riferiamo a queste forme di demagogia:

·        la crisi economica dovuta al costo del lavoro,

·        la concertazione,

·        la negazione dei diritti di autorganizzazione dei lavoratori nei consigli di fabbrica e negli organismi autonomi espressi dal proletariato, con l’istituzione delle r.s.u. in luogo dei consigli di fabbrica,

·        gli immigrati dipinti come terroristi,

·        tutte le leggi (Dini, Treu, e 30/2002) di precarizzazione ed istituzione delle agenzie interinali, e l’istituzione di varie forme di schiavizzazione dei lavoratori, senza l’applicazione dello statuto dei lavoratori alle piccole imprese sotto i 16 dipendenti, che contribuiscono alla gravità della situazione (1200 morti all’anno solo di incidenti, ecc.).

L’A.E.A. di VENEZIA, portata avanti dal compagno Bellotto e da altri compagni in questi decenni, ha secondo noi avuto il grande merito di costruire una forma di difesa DENTRO LE LEGGI STESSE, con alcuni legali che con attenzione si sono dedicati a ciò senza pretendere il sangue dai lavoratori all’atto dell’inizio delle cause, per centinaia e centinaia, oltre mille, lavoratori, e per le loro famiglie, contribuendo a far condannare decine di capitalisti e a dare un riconoscimento giuridico a 1.100 lavoratori, alla loro RAGIONE di sfruttati e Vittime di qualcosa che va oltre l’irresponsabilità.

Lavoratori che sono o deceduti, o che moriranno precocemente, o che hanno avuto grave nocumento dalle loro condizioni di lavoro, a causa del dominio del profitto sul lavoro, e, così, del capitalismo sul diritto.

Il diritto, lo sappiamo, è frutto delle lotte sociali, dei conflitti, dei rapporti di forza.

Secondo noi è il frutto anche e soprattutto della autorganizzazione, della sua capacità o meno di costruire conflitto.

Il nostro sindacato non è un “sindacato” tra virgolette, di burocrati e di interessi (soldi di tessere, soldi per le cause legali, accordi a tutti i costi, anticamera del licenziamento, ecc.), NO, è principalmente un sindacato autorganizzato di Operai e di proletari, italiani ed immigrati.

Io per esempio sono un lavoratore invalido con una pensione non certo sufficiente alle esigenze mie e dei miei familiari, e lavoro dentro SLAI COBAS che si sta organizzando nella nostra provincia da nemmeno un anno, un ritardo dovuto anche a causa dell’emergenza di criminalizzazione dei lavoratori che non la pensano come i partiti dominanti vorrebbero, e rispetto alla quale abbiamo portato qui un appello di centinaia di sindacalisti di tutta Italia.

Se siamo qui, e se abbiamo trovato nella A.E.A. una organizzazione con cui collaborare apertamente, è perché abbiamo compreso che la posta in gioco è enorme ed il rischio reale che le masse siano un’altra volta ancora buggerate.

Per questo appoggiamo A.E.A. e la sua posizione critica verso le inutili modifiche alla legge sull’amianto, che peggiorerebbero la attuale situazione ottenuta con dure lotte dai lavoratori, leggi peraltro, per assurdo, volute da chi dovrebbe invece darsi da fare per migliorare le condizioni economiche e sociale dei Lavoratori.

Grazie.