100.000 EURO PER UN DATO DI FATTO

SCRITTO SUI MURI

SCRIVIAMOLO IN TUTTA ITALIA !

 

Stanno pervenendo comunicati di solidarietà dalle fabbriche, dai lavoratori
a Margherita Calderazzi, coordinatrice dello slai cobas per il sindacato di
classe di Taranto, per il processo avviato contro di lei sulla base della
denuncia fatta da Riva, che ha chiesto anche un "risarcimento" di 100 mila
euro perchè offeso da una scritta "Riva assassino" comparsa nel 2006.

Stanno giungendo comunicati dalla Dalmine di Bergamo ai lavoratori immigrati
di varie fabbriche di Marghera, da lavoratori dell'Enichem di Ravenna a lav.
precari di Palermo, ecc. RINGRAZIAMO TUTTI. Tra questi ci ha fatto molto
piacere il comunicato inviato dal'Associazione "Legami d'Acciao" di
delegati, operai e famigliari della ThyssenKrupp di Torino, con cui in
particolare da dicembre scorso ci unisce la battaglia per la sicurezza sui
posti di lavoro (tra l'altro la Thyssen anni fa era fabbrica ILVA) e con cui
stiamo organizzando per l'anniversario della strage della Thyssen, il 6
dicembre, una manifestazione nazionale a Torino contro le morti sul lavoro,
a cui parteciperà da Taranto una delegazione di operai Ilva.

il COMUNICATO THYSSEN diceva:

Solidarietà alla Compagna Margherita Calderazzi e a tutti i compagni dello
Slai-Cobas ( per il Sindacato di classe ) e a tutti i compagni di Taranto
che con una lotta e la resistenza di "Davide contro Golia " ci danno
l'esempio di come si lotta contro l'arroganza la violenza fascista-padronale
di "padroni delle Ferriere" della risma di Riva reo moralmente e
politicamente di aver assassinato più operai di qualunque altro padrone in
Italia e di essere ancora impunito dalla Magistratura per una serie di
ragioni diverse ma che in fondo portano sempre alla conclusione oggettiva,
inopinabile: che in Italia rispetto agli infortuni con feriti e peggio
ancora alle morti nei luoghi di lavoro esiste una giustizia non
interclassista ed uguale per tutti bensì una giustizia ancora troppo
subalterna e parziale , filo-padronale. Saluti fraterni ed "operaisti" -
Ass. "Legami d'Acciaio" Onlus (Lavoratori Acciaierie Torino e Familiari
delle Vittime del 6 dicembre)

NOSTRA RISPOSTA

Cari compagni di Legame d'acciaio, operai della Thyssen,

un grazie profondo per questo vostro bel messaggio di solidarietà. Avete
giustamente detto, questa lotta, la lotta che tutti noi, la classe operaia
fa contro i padroni, dall'Ilva alla Thyssen, è come quella di "Davide contro
Golia". Questi padroni si presentano forti, ma alla fine è Davide che vince.
Sono dei giganti ma dai piedi di argilla. Questo superpadrone Riva, che non
si è mai presentato ad un suo processo, che con la sua potenza, arroganza,
disprezzo per gli operai passa come un carrarmato sopra i tanti, troppi
morti, i tanti altri operai condannati a morire di tumori, sopra i familiari
degli operai, contando, ricontando, tenendosi stretti i suoi soldi, i suoi
profitti fatti sullo sfruttamento e sul sangue, il 17 si è presentato
personalmente in Tribunale forse perchè ha qualche preoccupazione che dei
Davide, e soprattutto gli operai giovani liberandosi della paura e dalla
cappa oppressiva dei sindacati confederali, possano fare una lotta seria
facendo traballare questo suo Castello.

Riva è forte, ma chi lo fa forte, chi gli permette di essere forte sono le
istituzioni che non hanno mai finora adottato un provvedimento contro chi
sta distruggendo anche la città, è una giustizia (a parte poche eccezioni)
troppo succube o che agisce come un ligio notaio della legge (che ha sempre
un cavillo per non punire i padroni). Chi lo fa forte all'interno sono i
sindacati confederali, che, per esempio in questo periodo - nonostante Riva
sia tra i tre italiani che in questo momento hanno più liquidità (insieme a
Berlusconi e Del Vecchio-Luxotica), con 1,5 miliardi di liquidità, in 4 anni
ha realizzato 2,5 miliardi di euro, senza mai restituire un centesimo agli
operai che sono gli unici effettivi produttori di questa ricchezza -
diventano i migliori megafoni dei lamenti di padron Riva sulla crisi e
recessione, e accettano che siano gli operai a pagarla con cig e rinvio
dell'integrativo.

Ma tutto questo potere di Riva è anche fragile, una lotta vera degli operai
diretta dallo slai cobas per il sindacato di classe, in una fabbrica a ciclo
continuo com'è l'Ilva, gli darebbe seri problemi. E a questo stiamo da tempo
lavorando.

E anche la vostra solidarietà di classe ci conferma che dobbiamo andare
avanti.

Un forte saluto a pugno chiuso. Margherita e i compagni dello slai cobas per
il sindacato di classe di Taranto.