Abbiamo avuto la conferma di una diciamo scorrettezza e leggerezza nella "adesione" ad un secondo sindacato, pur sapendo che era già iscritto a SLAI Cobas per il sindacato di classe (dal 3 luglio 2007), di un operaio nigeriano della Bica, che avendo dei contatti nella rete antirazzista di Padova è stato di fatto ingannato rispetto alle norme di legge sulle trattenute sindacali, ed in data odierna ha firmato anche la revoca di questa seconda adesione (ad ADL-Cobas in questo secondo caso) avvenuta un giorno dopo le perquisizioni e sequestri nella nostra sede di Mira e nelle abitazioni di due dei componenti del nostro Coordinamento provinciale.
Non abbiamo molto quindi da aggiungere, i termini della scorrettezza e leggerezza di ADL-Cobas sono noti per cui non è necessario procedere penalmente, abbiamo quindi inviato la revoca alla "adesione" al loro sindacato (con il nome e cognome giusto peraltro) sia ad ADL Cobas che alla Bica, che ora non avrà dubbi sul "a chi" pagare le trattenute.
Beninteso i due nostri compagni nigeriani iscritti a SLAI Cobas per il sindacato di classe sono anche venuti a volantinare davanti a Fincantieri oggi durante la pausa di mezzogiorno, prima di una riunione che periodicamente abbiamo sempre fatto, oltre a seguire le loro cause su incidenti sul posto di lavoro e problemi di soggiorno con la questura ed altri simili cose, ed ai problemi che dovremo porre in azienda visto il lassismo di ogni altra forza sindacale presente.
SLAI COBAS per il sindacato di classe - coordinamento provinciale di Venezia e Padova
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Sent: Friday,
January 11, 2008 5:02 PM Subject: azioni banditesche in terra di
Padova Dopo
che il 16 ottobre 2007 la sede di Mira del coordinamento provinciale di Venezia
di SLAI Cobas per il sindacato di classe, era stata perquisita dalla Digos
con il sequestro delle liste degli iscritti ma non delle cartelle con la
corrispondenza amministrativa tra il sindacato e le controparti, e tra il
sindacato e i legali, per le numerose cause di lavoro su infortuni, ingiusti
licenziamenti, ingiusti trasferimenti, mancato rispetto delle norme retributive
ed altro, seguite da noi, in data 17 ottobre 2007 alla ditta Bica spa della
provincia di Padova, dove il nostro sindacato ha due iscritti, due operai
nigeriani per la costruzione del COBAS Bica, entrambi in causa per infortuni
sul lavoro, è giunto un fax, che ancora non si sa se autentico o meno, da parte
dell'Associazione Difesa Lavoratori Cobas federata RdB aderente CUB, o almeno
con moduli e carta intestata a loro, con la dicitura "ADL COBAS RDB CUB
CAP DI BASE" e "0498824273" nell'intestazione del fax, in cui si
sosteneva con una firma chiaramente NON appartenente ad uno dei due nostri
compagni nigeriani iscritti, che uno appunto dei due, si sarebbe iscritto loro,
cosa del tutto falsa. Non potevano nel caso siano loro gli autori di questa
porcata, farlo con l'altro nostro compagno iscritto, in quanto questi aveva
invece mandato loro per raccomandata la disdetta già da tempo,
contestualmente alla iscrizione a SLAI Cobas per il sindacato di classe. La
"scheda di adesione" era corredata da lettera (2) in cui si invitava
la Bica spa a pagare loro la quota sindacale. C'è
il precedente di due settimane, la nostra denuncia del settarismo anti-unità di
base da parte di RdB-CUB (Antonini), da noi pubblicata nel Bollettino Operai
Auto-organizzati. Della
cosa dopo una serie di rimandi, si è venuti a sapere solo oggi 11 gennaio,
poiché il nostro sindacato avendo
chiuso i conti del 2007 da pochi giorni, si era trovato senza alcune trattenute
sindacali della Bica. Abbiamo
cercato di parlare con una compagna avvocata di Padova, che ci ha dato
udienza in alcune occasioni e che segue anche l'AEA, e che certamente
conosce il firmatario (ma manca peraltro la firma nella lettera (2)) Gianni
Boetto, ma non vi siamo riusciti essendo fine settimana. Infatti
SLAI Cobas per il sindacato di classe, che ora come coordinamento provinciale
opera anche su Padova, dove manca un autentico sindacato di classe da decenni,
e dove da decenni si assiste a provocazioni antiproletarie in nome della
"Base" che nulla peraltro ne sa, ha subito nel 2007 varie
provocazioni: la distruzione come incidente simulato dell'auto in regolare
posteggio in una piccola strada chiusa, del coordinatore provinciale Paolo
Dorigo, 19 marzo 2007. Lo stranissimo incidente, che poteva quasi costargli la
vita, occorso al compagno Emanuele Minotto il 3 agosto 2007, ed altre, per
cui di fronte ad un atto chiaramente contro-rivoluzionario ed anti-morale di
classe, non abbiamo che da denunciarlo O come provocazione di polizia qualora
ADL-COBAS risulti estranea a questo mandato, O come provocazione antisindacale
di chi ha consegnato una falsa scheda di adesione ad ADL-COBAS. Difficilmente
possiamo credere che ADL-COBAS si sia permessa una così idiota provocazione. Comunque,
non mancheremo di denunciare questo fatto anti-sindacale e
truffaldino come querela, e comunque come esposto-denuncia, alla
magistratura entro i tre mesi per le denunce penali previsti (scadenza 16
gennaio). Denunciamo
inoltre che nonostante le numerose spese di anti-virus, c'è un'altra
coincidenza tra il sequestro di alcuni nostri computer compreso uno che usavamo
per collegarci in internet con le password dell'antivirus-firewall, e la
penetrazione in un altro pc usato attualmente con lo stesso
anti-virus-firewall. L'avv.Petrucci
ha già chiesto peraltro al pm Basentini di POTENZA la restituzione dei computer
sequestratici a Mira ed in numerose altre sedi il 16 ottobre, NON ESSENDO STATA
NEMMENO FATTA LA CONVALIDA AI SEQUESTRI (qui operati dalla Digos di Venezia). SLAI
COBAS per il sindacato di classe - coordinamento provinciale di Venezia e
Padova