Alla Sirma di Marghera c'è stata una progressiva erosione di posti di lavoro. La
fabbrica, che rientra nell'orbita di intervento confederale dei chimici, ma che
segue il contratto collettivo nazionale di lavoro di piastrellisti ed estrusi,
ha sempre avuto al suo interno una componente critica presente negli anni anche
nella RSU e nella CGIL. Di recente si è formata un'area di chiarezza operaia,
data da ex delegati CGIL, vecchi compagni e giovani compagni, nella quale sono
stati anche Igor (fino al licenziamento politico del 31-3-2007, con la
successiva ora di sciopero non digerita dai confederali, e poi il pagamento di 7
mensilità di disoccupazione da parte della Sirma), ed ora un altro nostro
compagno. Oggi è stato distribuito un volantino di questa area, che è interna
alla proposta PER UN COORDINAMENTO OPERAIO a Marghera, firmato anche dal
collettivo Tuttinpiedi di Mestre e da noi. L'assemblea aperta tuttavia ha
riprodotto un cliché di "preparazione" e limite dell'assemblea ad una conferenza
aperta della RSU. Noi riteniamo che la questione invece della massima democrazia
e libertà di espressione nel dibattito vada affrontata e superata, andando oltre
al volantino stesso. Una cosa che comunque avverrà nella lotta. Ed alla lotta si
rivolge appunto il volantino, diffuso dopo una settimana di blocco della
fabbrica, con la proposta di uno sciopero generale di Marghera contro il
progetto padronale-politico di chiusura sistematica e progressiva delle
fabbriche per dar luogo a mega aree (vedasi nuova area banchina Montefibre) per
uno sfruttamento selvaggio nell'ottica della "logistica" (lievitazione dei
prezzi al consumo e perdita di qualità a discapito della popolazione ed a
vantaggio di un ulteriore anello nella "distribuzione"; maggiore
individualizzazione del lavoro e ricorso alla precarietà del posto di lavoro).
